Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (452/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      450 STORTA DI SARDEGNA. [i795,
      vatamenta.De traessero copia. Il re, diceva egli, non avea ordinato che ciò si facesse. Faceasi scrupolo di queste minutezze.
      Era destinato alla partenza da Livorno il giorno 24 di febbraio. Il re ammise alla sua mensa, prima d'imbarcarsi, i deputati del regno; e salito quindi con la regina sulla fregata toscana La Rondinella, volle che colà avesse pure stanza uno degli stessi deputati, il marchese Cugia. IlGuiso sali sulla nave nella quale prese imbarao il duca d'Aosta, e il Pintor ebbe lo stesso trattamento onorevole nella nave del duca del Chiablese. Aveva accompagnato i reali principi fino a quel punto l'uffiziale francese Chipault, dipartitosi con esso loro per commissario del viaggio infin da Torino; ed ebbe dal re e dai duchi d'Aosta e del Cbiablese ricchi presenti. Seguivano pure la real Corte una parte dei suoi cavalieri, il segretario della legazione prussiana in Torino, ed il conte di Chialamberto, già incaricato d'affari del re in Roma, e destinato allora a reggere le segreterie di Stato, di guerra e di gabinetto nella Sardegna.
      Il convoglio era di sette navi, ed appena erasi inoltrato in ' alto mare che una fregata inglese, della divisione che aggravasi in quelle acque, avanzossi a fargli scorta. Nel giorno 3 di «marzo all' albeggiare comparivano le navi sulle alture di Carbonara , a rallegrare i Cagliaritani che affollavansi sulle loro mura al desiderato spettacolo. Né tardarono a gittar l'àncora in qqelta rada. Colà trovandosi finalmente il re nei propri dominii e sicuro, firmava e rendeva pubblico l'atto suo di protesta contro alle violenze usategli dagli agenti francesi in Torino. Era non solo soddisfazione all'obbligo di serbare inviolate le sue ragioni, ma anche confermazione dell' illibato onor suo nell'aver rispettato le dure condizioni dapprima impostegli: perchè non solo protestavasi il re, che a torto e con opere malvage era stato costretto ad abbandonare l'esercizio della sua sovranità, ma dichiarava eziandio non aver mai egli violato, neppure in affari minuti,i trattati impostigli dalla repubblica francese, ed aver anzi con iscrupolo e con argomenti d'amicizia portato la condiscendenza sua fino ad oltrepassarne le condizioni. Protestava pure, fede e parola di re, contro all' imputazione fattagli d'aver egli avuto segrete intelligenze coi nimici della repubblica: ed ognun vede quanto valore di sincerità e quanta nobiltà
      1


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (452/468)






Livorno La Rondinella Cugia Guiso Aosta Pintor Chiablese Chipault Torino Aosta Cbiablese Corte Torino Chialamberto Roma Stato Sardegna Carbonara Cagliaritani Torino