Storia Siciliana di Anonimo autore
LXXIVMa anche, in Sicilia alcun che sui codici è dovuto farsi, dacché 1' amore di ricchi e dotti Palermitani fondava quella Biblioteca che è del Comune, e la si rendeva sin dal principio il deposito di numerosi manoscritti attinenti in gran parte a cose • storiche siciliane (1).
(1) Sulla fondazione e sviluppo della Biblioteca Comunale di Palermo, sorta nella seconda metà del secolo XVIII per iniziativa ed opera di un dotto nobile palermitano, Alessandro Vanni principe di San Vincenzo, vedi la minuziosa Relazione lettane dal chiarissimo commendatore, abate Gioacchino Di Marzo il 25 aprile 1875, giorno in che fesfeggiavasi il primo centenario della solenne inaugurazione della Biblioteca medesima. Il 25 aprile 1775, infatti, dopo quindici anni di una vita che potrebbe dirsi d'inizio, -raggiunto il suo fermo e decoroso stabilimento, essa Biblioteca veniva inaugurata a quella prospera vita che d'allora in poi non ha patito difetto, sopperendo largamente le donazioni dei cittadini a quella ristrettezza di mezzi che non le consentirebbe cèrto altrimenti di tenersi a pari anche di qualche biblioteca governativa. Ma, come accennai, il pregio precipuo della Comunale sono i numerosissimi manoscritti storico siciliani, che sul genere la rendono l'emporio, — mi si passi l'espressione — delle memorie storiche di Sicilia tulta. Una raccolta consimile, — ed è essa
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Storia Siciliana
Compilata in dialetto nel secolo XV
di Anonimo autore
Gaetano Romagnoli Libraio Editore 1884
pagine 227 |
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Pagina (74/227)
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