Storia Siciliana di Anonimo autore
0V1Idagli Angioini guadagnato all' inattesa. Frattanto quaranta galere siciliane, guidate dal Loria, nel golfo di Napoli, il ventitré Giugno, lo stesso giorno che riaveasi il castello di Agosta, rompevano un'armata di ottantaquattro grosse navi nemiche, montate dal fiore della gente e della feudalità angioina. Il due di quel-l'istesso Giugno, d'ordine dello scellerato re Giacomo, in vista dell' amata Sicilia erasi fatto morire coi due nepoti, annegati, quando s'era lor detto di ritornare liberi in patria, quell'Alaimo da Lentini che rimase sempre una delle più belle figure del Vespro, ad infamia di quella crudele malvagità che ad ogni costo il volle vittima innocente di neri raggiri, di iniqui sospetti (1).
Il breve scritto di frà Atanasio fu pubblicato la prima volta nel 1760, nel volume iv degli Opuscoli di Autori siciliani (2), e ristampolla poi il
(1) Per tutto ciò vedi Amari, op. cit., voi. I, cap. XIII.
(2) Edito in Palermo dal Bentivegna; da pag. 97 a 137. Lo Scinà, Pr-ospetto cit., tom. I, cap. I, pag. 51 e seg., ricorda con lode questa
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Storia Siciliana
Compilata in dialetto nel secolo XV
di Anonimo autore
Gaetano Romagnoli Libraio Editore 1884
pagine 227 |
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Pagina (107/227)
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