Storia Siciliana di Anonimo autore
CXLVvrano al regno di Sicilia. E rispondendogli allora il pertinace pontefice che l'anatema avea distrutto i diritti al regno di Sicilia anche in Federico lo Sve-vo, ingrato figlio alla Chiesa che lo aveva allevato, e che però nessun discendente da quello stipite potea vantare quei diritti, il barone siciliano non esitava rintuzzare che era vana quella privazione , eh' era vano quel giudizio della Chiesa militante, poiché la Chiesa trionfante cogli infallibili suoi decreti stava di contro a quegl'infermi giudizii, ed Iddio, a condannarli, era con la causa siciliana , a cui dava il trionfo contro tanti e sì potenti nemici (1). L'idea dell' Epistola non è altra.
E finalmente: questo vecchio eremita che fu testimone di tutti i fatti che nell'Epistola ricorda, dai tristi tempi del regno di Carlo a quelle ultime vittorie, e sì compatto ne mostra il complesso, sì uno il concetto, ed all'unico concetto sì armonizzante 1' azione : questo vecchio eremita non vede coll'aulico
(1) Vedi Nicolò Speciale. bro Vii, cap. Xll.
Historia cit,, li-10
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Storia Siciliana
Compilata in dialetto nel secolo XV
di Anonimo autore
Gaetano Romagnoli Libraio Editore 1884
pagine 227 |
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Pagina (145/227)
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