Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
16 storia della toscanama sė a tradizioni tenebrose, a induzioni e congetture; pių spesso anche una soverchia e malintesa boria di far onore al loco natio trasse alcuni scrittori senza lume di critica e non pochi eruditi a stranezze inverosimili, senz' ombra di fondamento e di criterio storico. E veramente repubbliche e principati ebbero i loro istoriografi adulatori ; tradizioni false consacrarono errori, cui ripeterono gli storici posteriori , che il tempo confermō, e che fu poi difficile sradicare. Cosė, vanitā private e superbia pubblica alterarono gli annali di Roma, e gli sparsero di quel maraviglioso che meriti1! da gravissimi critici moderni non lievi rimproveri allo stesso Tito Livio e a Cicerone.
Noi non abbracceremo dunque nč combatteremo le opinioni di coloro che scrissero Firenze edificata dai Pe-lasgi, dai Fenicj, dagli Etruschi e perfino da un Ercole Libio ; i giovanetti studiosi non diano troppo facile udienza a queste fole, e si educhino di buon1 ora a sgombrar la mente da storici pregiudizi ; debbono essi aver appreso giā sui libri e dai loro istitutori che l'antica civiltā dei Pelasgi e degli Etruschi trapassō nei Greci e nei Romani, i quali, attraverso le immigrazioni e gli scompigli de' Barbari, la salvarono per diffonderla poi nei giorni pių sereni su tutta l'Europa. Questo vanto dell' Italia non ignorino i giovinetti ; alle ipotesi ingegnose, pių spesso false ed assurde, non si soffermino-
Giova con gli storici pių assennati Gssar 1' umile comin-ciamento di Firenze verso il tempo della caduta della repubblica romana, per opera di una colonia discesa da Fiesole. E questo fatto acquista maggior fede quando si considera chc i Fiesolani, dalla loro cittā, fabbricata sul dosso d'un colle, distante tre miglia dall'Arno, aveano d'uopo di scendere a valle per esercitarvi con pių agio i loro commerci, per farvi mercato colle terre adiacenti, e specialmente coi Pisani che, prossimi al mare, al Serchio ed all'Arno, erano in quel tempo navigatori arditissimi e temuti, e correano con legni sottili le spiagge tirrene, e pel corso de' fiumi s'internavano in Toscana.
Sulla destra riva dell' Arno si dovettero in principio costruir capanne, tugurj, magazzini, baracche ed emporii
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