Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      28 storia della toscanae i popoli cominciarono la guerra contro i nobili, che in Firenze fu poi lunga e sanguinosa. Cosi rinasceva ogni di più il sentimento della civile dignità e della forza primitiva nel popolo, e rivelatasi qua e là sempre più vivo in lui il desiderio di sottrarsi alla signoria di pochi avidissimi governatori , deboli appetto a lui, se fosse stato unito ; nella unione dei voleri, nella concordia, nel nobile e continuo esercizio delle armi s'intravide allora 1' elemento necessario alla rigenerazione della Italia, e se l'Italia cadde, al difetto di unione, al difetto di armi proprie dovette darsene la colpii.
      Anche la stessa avidità stemperata dei signori feudali favori l'emancipazione del bel paese; agilavali ambizione di dominare assoluti, indipendenti nelle città, e Ottone I di Sassonia, geloso delle sue prerogative, non pochi ne spogliava della loro autorità e affidavala ai vescovi ; questo mutamento di padrone , giovò ai popoli; i vescovi più deboli, ma nati del popolo, cercarono forza nell'appoggio de'citta-dini, convocarono adunanze popolari per trattar dei pubblici negozi; e nei popoli crebbe sempre più la coscienza della forza, dei loro bisogni.
      Non è compiuto ancora il secolo X, e le città italiane meditano pensieri di libertà, e Milano ribellasi all' arcivescovo ; nel secolo XI Milano e Pavia resistono armate agi' imperatori tedeschi ; gli schiavi si sollevano contro i vassalli ; gì' imperatori, per il loro meglio, accordano a ritroso privilegi che non possono negare , e i vassalli mitigano le loro ingiuste improntitudini; confortava poi, come accennammo, questa novella energia nei popoli, e di più grande amore accendevali a redimersi in libertà, l'esempio di Venezia, di Genova, di Amalfi e di Pisa salite a invidiabile altezza mercè la libertà, il commercio marittimo, le industrie ed i traffici.
      Noi non abbiamo a parlare delle prime repubbliche, e ci fermeremo a dire di quest' ultima.
      Sono concordi gli scrittori a narrare che Pisa, godesse prima d' ogn' altra città di Toscana dei benefizi della libertà, e lo dovette alla sua posizione geografica e al suo raro ardimento sul mare ; avvegnaché sia provato dalle testimonianze della storia che i popoli navigatori, avvezzi a una vita indipendente e arrisicala , sono stati sempre impazienti di soggezione e gelosissimi della loro libertà.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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