Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      m storia della toscanaattaccalo Montepulciano ; furono al solilo scorrerie e taglieggiamenti sul territorio nemico, insulti rabbiosi contro i Perugini che parteggiavano per Siena, la quale, avutane la peggio, ebbe a far pace, restituir Montepulciano e risarcirne le mura smantellate, fornire il castello di Montalcino e rimandar tutti i prigionieri.
      Infieriva intanto con più accanimento che mai la guerra tra il Sacerdozio e l'Imperio ; la Germania e tutta Italia erano miseramente partite da queste due fazioni; in Firenze imperversavano forse più che altrove perchè gli animi vi erano bollenti e per continue risse concitati, perchè l'una fazione e l'altra erano poderose di armi, di torri, di aderenze e di moneta ; due forze terribili cozzavano fra loro, nè potea prevedersi ancora qual dèlie due prevarrebbe sull'altra.
      Il pontefice Onorio III avea posata sul capo di Federigo II la corona imperiale a condizione di portar le armi contro gl'infedeli, ma Federigo, sospettando che gli si volesse in questo modo chiuder la via dell'Italia, or con un pretesto or coli' altro andava cercando inciampi all' impresa ; Gregorio IX Io fulminò di scomunica, e quando finalmente si mosse e giunse ad Acri e strinse un trattato col soldano, che gli cedette Gerusalemme ed altri luoghi di Terra Santa, armi pontificie gl'invasero i dominii di Puglia. Federigo ricomparve sollecito in Italia, riconquistò le Provincie perdute, e sempre più si fece nimico il papa , il clero e quanti per la Chiesa parteggiavano. Venuto in Toscana si adoperò con ogni possibile studio a concitarne le città contro Roma, a confermar nella devozione quelle che stavano per lui ; Pisa, dove più lungamente si trattenne, fu il campo di questi apparecchi, di queste mene, e Siena, Pistoia e Volterra si volsero apertamente alla sua parte.
      Il pontefice, intimato un concilio in Roma, vi chiamava gli ecclesiastici di tutte le contrade cristiane, iterava le scomuniche, ma la fortuna delle armi durava per Federigo, ed egli, grave d'anni e di disgusti, mori alla nuova che i Pisani aveanò preso buon numero di galee genovesi cariche di cardinali e di ecclesiastici, i quali furono condotti, con doloroso spettacolo, prigionieri a Pisa, e spaventato, dall'imminente pericolo di vedersi in Roma stessa insultato dal suo feroce nimico.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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