Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo primo. 47
      stratte valide abitazioni e torri 1 a modo di rocche , vi si attorniassero di banditi e d'ogni più mala genia per angariarlo, e gli dolse di aver combattuto, d'avere sparso il suo sangue per darsi dei tiranni, per assoggettarsi ai capricci ed alle improntitudini d'una classe privilegiala. Le associazioni di arti e mestieri, che s'erano da qualche tempo formate in Firenze fra quei del popolo minuto, dettero la prima spinta fatale alla fazione aristocratica ; gli ultimi casi ne affrettarono il rovesciamento, proclamarono il trionfo della causa popolare.
      All'annunzio della rotta toccala ai Ghibellini in Val-darno , il popolo di Firenze , consapevole che l'imperatore era andato in Sicilia e che il figliuolo suo Enzo era stato colto prigioniero dai Bolognesi, si levò a tumulto, diè di piglio alle armi, e uso ai parlamenti, si ragunò nella chiesa di San Firenze per deliberare sul modo di sottrarsi alla dominazione degli Uberti e dei nobili loro consorti che lo tiranneggiavano con imposte e balzelli incomportevoli, e lo ingiuriavano con male parole e con alti villani ; temendo poi della gran forza degli Uberti e dei magistrali, troppo vicini al luogo dove avca fatto capo, indietreggiò il popolo fino alla chiesa di Santa Croce dei frati minori, aspettando intanto che a quel suo centro da (ulte parli della città accorressero altri buoni popolani. Gli Uberti s'apprestarono anch'essi a combattere nelle case degli Anchioni da San Lorenzo; ma questa volta un concorde volere animò a libertà il popolo, il quale giurò di morir combattendo o di fondare un reggimento liberamente eletto da lui. I nobili, impotenti a resistere , dovettero cedere ; le antiche magistrature furono lolle di carica, a vece del podestà fu creato un capitano del popolo con trentasei caporali e un consiglio di dodici anziani, due per sesto; al capitano fu affidato il gonfalone del popolo, mezzo bianco e mezzo vermiglio, e in ogni occorrenza di offesa e di difesa, al suono della campana maggiore, doveva accorrere a lui il popolo della città ascritto in venti compagnie rette da altrettanti gonfalonieri; e gli abitanti del
      1 Torre in quei tempi e palazzo si usavano indistintamente a sanificare la stessa cosa.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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