Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
60 stobi a della toscanamasso di ceneri Non potendo vincere la proposta della ruina di Firenze, stabilirono i Ghibellini cbe tutte le città, i borghi, le castella e i signori soccorressero alla parte ghibellina con un certo numero di cavalieri e di fanti ogni qual volta si trattasse di opporsi alle minaccie dei Guelfi, e questo ordinamento si disse taglia o lega toscana. Il conte Guido Novello, fattosi prestar giuramento dal comune fiorentino per il re Manfredi, andò a stare nel palazzo del podestà , e per potervi con più agio introdurre al bisogno le sue genti «he erano nel Casentino, fece aprire nelle mura più prossime una porta che si disse ghibellina dal nome della fazione vittoriosa I Senesi e i Pisani riebbero alcune castella tolte loro dai Guelfi; altre ne fecero diroccare, perchè in mano dei Fiorentini servivano a tenerli in freno.
Anni 1262 dell' E. V. — Si volsero poscia le armi contro Lucca per cacciarne i Guelfi che in gran numero vi si erano rifugiati, e capitanò T oste il conte Guido Novello : ma iLucchesi, gagliardamente sostenuti dai fuorusciti, si difesero con ardimento e con valor disperalo per più di due anni, quantunque Pisa facesse loro infiniti guasti, come quella che mirava per gelosia a distrugger la loro potenza ; molto patì il territorio lucchese; finalmente dopo aver fatto prova d' una rara longanimità, Lucca chiese pace, e la ottenne dai Fiorentini, a condizione che entrasse anch' essa nella taglia, cacciasse via tutti i Fiorentini e gli altri Guelfi ricoverali fra le sue mura; ebbero tutte quelle infelici famiglie ad abbandonare 1' unico rifugio che era loro rimasto in Toscana, e ramingarono più giorni e più notti per le asprezze dei monti e nel cuor del verno in cerca di una terra italiana che non rispingesse i suoi figli. Fermaronsi molti di questi esuli a Bologna , e, cresciuti com' erano in
1 Ma fui io col colà dove soffertoFu per ciascun di torre via Fiorenza , Colui che la difesi a viso aperto.
Veggano i giovani nel Canto X dell' Inferno di Dante il carattere sublime di questo Fiorentino, il qualfe non ha forse paragone fra gli uomini più famosi dell' antichità.
' Era queua porta presso all' attuai canto a(li Aranci.
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