Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
capitolo primo. 71
allora gli scandali e le discordie, alle quali desiderarono rimediare i migliori popolani, per paura del peggio. In questo divisamelo si ragunarono insieme sei cittadini dei più riputati per senifo, ed era di questi, tullor giovinetto , Dino Compagni l'ottimo storico; proposero nuova forma di reggimento, e ordinarono che in una repubblica, tutta ai commerci e all' industrie , il primo magistrato si componesse di membri delle Arti maggiori, che già aveano acquistata fama di senno e molta autorità nelle pubbliche faccende fino del 1266. Dovevano questi membri esser tre , chiamarsi priori delle Arti, durare in officio due mesi, esser rieletti dopo due anni soltanto Col capitano del popolo trattavano degli affari più importanti ed aveano potere esecutivo. Anche i grandi in principio poterono esservi ammessi, ma dovevano farsi ascrivere a una de Ile arti, intendendo cosi a equipararli ai popolani, e mostrando loro che non faceasi alcun conto di quella nobiltà che viene agli uomini dall' antichità e dal sangue. Entrarono in carica ai 15 giugno 1282, e crebbero dopo i primi due mesi fino a sei, affinchè ogni sestiere ne avesse uno; così l'arte di Calimala, quella dei banchieri, de'la-naioli, de' medici e speziali, de' Setaioli e dei pellicciai e vaiai rappresentarono la potente repubblica. Il numero delle Arti fu in seguito portato a dodici; in fine a sette Arti maggiori e a quattordici minori. Erano i priori mantenuti a spese del comune che aveva loro assegnato familiari e messi, e aveva dato loro un palazzo da cui non potevano assentarsi se non per urgentissimi negozi dello stalo. 1 priori che uscivano di ufficio , coi capi di tutte le arti e con alcuni magistrati eletti in ogni sestiere, eleggevano i nuovi priori a scrutinio segreto e a maggiorità di voci.
Con questi ordinamenti parve compiuto il trionfo della democrazia fiorentina , ma non si procacciò stabile pace alla città, perchè i nobili ascritti a'ie arti non dismettevano le solite loro ambizioni, non poneano giù gli antichi rancori, e, quantunque vinti, delle ricchezze e degli adescamenti usavano a corrompere gli animi della plebe minuta.
I I tre primi priori delle arti furono Bartolo de' Bardi, per 1'. rie di Calimala; Itoss» Bacherelli per l'arie dei cambiatori, e Sairi del Chiaro Girolami per 1' arte della lana.
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