Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      93 storia i/ella toscanaLa parte vincitrice andò ad inquietare i fuorusciti- nei loro ricoveri, e fra le altre castella disfece quello di Stinche dei Cavalcanti in Val di Greve, ne trasse prigionieri in Firenze gli abitanti, e li chiuse nelle nuove carceri fabbricate presso la chiesa di San Simone, coi a maggior dispregio dei vinti, fu dato nome di Stinche
      AAnni 1306 dell'E. V. — I Neri, quantunque vittoriosi, non si credevano sicuri, e deliberati di fiaccare affatto l'orgoglio dei Bianchi, elessero a loro capitano di guerra Roberto duca di Calabria e figliuolo di Carlo. Il quale calò a Firenze con trecento cavalli, e fece insieme coi Lucchesi l'assedio di Pistoia la quale favoriva i Bianchi ed era aia-tata di moneta dai Pisani. Resistè per più mesi Pistoia, gagliardamente difesa dai suoi cittadini ; il pontefice Clemente V, a petizione del cardinal da Prato, comandò al duca Roberto e a'Fiorentini che cessassero dalle offese, e il duea obbedì ; non i Fiorentini, che seguitarono a stringerla, e per fame la condussero a scendere agli accordi nell'aprile del 1306, con gravissimo disgusto del pontefice. La metà del contado toccò al comune fiorentino, 1' altra metà ai Lucchesi che lo aveano accomodato di milizie.
      Anni 1308 dell'E. V. — Paurosi intanto duravano i sospetti dei cittadini per via dei grandi, sempre in gara d'offici fra loro e sempre in risse, alle quali per seduzione facevano intervenire i loro consorti e i loro aderenti e alcuna parte del popolo ; si volle provvedervi dai signori col rinnovamento delle compagnie dei popolani, che prima si raggiavano sotto le insegne delle Arti, e ai due rettori antichi si aggiunse un esecutore degli ordinamenti della giustizia ; ma gli ambiziosi che si volevano tenere a freno, vie più insolentivano e sturbavano la pubblica quiete. Dei più prepotenti era sempre quel Corso Donali reduce a Firenze, il quale, ora fingendosi benevolo al popolo, ora nimico ai
      > Oggi queste prigioni più non esistono ; furono tramutate in «omode abitazioni per opera di primi, ai quali si debbe saper buon grado'del divisamente.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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