Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo terzo. 1®
      tribunale di parte, e fa falla grazia a tutti gli ammoniti, purché però non potessero ottener officio per tre anni.
      Calmati i tumulti, rimase pur sempre la città in grandissimo sospetto, perchè gli esclusi dalle cariche sotto mano aizzavano il popolo a prorompere in nuovi eccessi, e aprirsi cosi la via alla vendetta ; e il popolo, proclive sempre a novità, stringevasi in adunanze e in congreghe segrete, e per gli ottenuti trionfi cresceva di audacia e di pretensioni, e volea che taluni fossero mandati a confino, tali altri rimossi dalle cariche loro, e fatti, a dileggio, dei grandi. Avrebbono potuto agevolmente il gonfaloniere ed i signori frenare tanta oHracolatiza , ma Luigi Guicciardini, ora gonfaloniere e nomo di mitissimi costumi, mandati a chiamare i sindachi del popolo li rimproverò, li consigliò a contentarsi delle riforme accordate, e promise loro che se alcuna cosa volevano, quietamente la domandassero e che se giusta e conveniente fosse, la avrebbero ottenuta. Ma la tempesta ormai non poteva più colle parole stornarsi; da questa bontà il popolo basso argomentava dilla debolezza dei reggitori, c meditava novelle ribalderie.
      In questo tempo era giunto l'annunzio in Firenze della pace stipulata tra la Chiesa e la Repubblica, e i priori ne fecero grande allegrezza sperando che tolta di mezzo questa cagione di disgusti, più facilmente si avesse la città a ricomporre in quiete, e ordinarono gran luminaria la sera per tutte le vie Il popolo però non tralasciava di ragunarsi la notte in conventicole segrete, laonde i priori, pensando più seriamente ai casi loro, si dettero a volere scoprire , e seppero che si tentava dagli ammoniti di levar la città a rumore, e che se potessero metter subito le mani addosso a an Simoncino, detto Bugigatlo da San Pier Gattolini, o ad altri due, che erano forse i caporioni della gente riunita, terrebbero le fila della congiura. Infatti Bugigatlo arrestato, rivelò molte cose, ed accusò Salvestro de'Medici come caporione. I magistrati, non osando per paura di toccar Salvestro, scrissero per latte le terre circonvicine cbe s'in-
      1 L« repubblici fiorentini ebbe i pagare Illa Chiesa *5o,ooo fiorini; 5o,ooo dentro l'inuo e aoo,ooo nel corso di quitiro inni.
      Storia della Toscana 9
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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