Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
134 stori! della toscanamemoria dei Ciompi s'era fatta odiosa a tatti, le mormorazioni dei cittadini furono grandissime in piazza , e dopo lunghe deliberazioni tenute dalle capitadini di San Piero Sche-raggio, la elezione fu cassata, e I* nltima delle Arti minori, aggiunta alle quattordici antiche, fa dichiarata inabile ai pubblici oflicii. » Ottenuta l'impresa , dice il Machiavello, si posarono i tumulti solo per virtù del gonfaloniere , il quale d'animo, di prudenza e di bontà superò in quel tempo qualunque cittadino, e merita d'essere annumerato intra i pochi che abbiano beneficato la patria loro. Perchè se in esso fosse stato animo o maligno o ambizioso, la repubblica al tutto perdeva la sua libertà, o in maggior tirannide che quella del duca d'Atene perveniva. »
Michele di Landò nell'uscir di palazzo fu accompagna-gnato a casa sua da grandissima moltitudine di popolo, e portavangli innanzi i donzelli di palazzo una lancia, una torcia coli' arme del popolo , e un palafreno molto bene in arnese, donatogli dai nuovi signori in rimunerazione e perpetua testimonianza della sua rara virtù.
CAPITOLO QUARTODalle discordie dei nuovi nobili col popolo minuto, fino al ritorno di Cosimo de' Medici dall' esiglio.
Anni 1379—1434 dell'E. V.
Riordinato Io stato , col toglierlo di mano alla plebe minuta, rimasero nulladimeno più potenti gli artefici, spalleggiati dai nobili popolani i quali pe'loro fini furono costretti a favorire tutti coloro che odiavano i capitani di parte guelfa. Durò così la discordia tra i popolani nobili e il popolo minuto, e da questa furono partoriti gravissimi mali, cospirazioni, esigli , vendette sanguinose, scandali conlinai e morte di cittadini. Piero degli Albizi, fra gli altri, convinto di aver avuto segrete intelligence a danno della Repubblica con Carlo da Durazzo , il quale, militando in Lombardia pel re d'Ungheria, insidiava i) trono a Giovanna seconda
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