Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
136 storia dilla toscanalo, per abbassar sempre più la potenza del popolo minuto.
Si creò allora dai partigiani della fazione nobiliare,da quella del popolo grasso e dagli Albizzi, una balla di cent' nomini, ki quale annullò tutti gli ordinamenti fatti fino dal 1378: ^oll tutte le sentenze d'ammonizione , liberò tutti i prigionieri, ristabilì nei suoi antichi diritti la parte guelfa, sciolse le corporazioni dei lanajoli, e quante ve n' erano del basso popolo ; così alle arti inferiori fu tolto il poter essere del priorato; i capi di molte famiglie, fattesi dei popolo in onta della parte guelfa, non pochi della plebe minuta , e di questi Michele di Landò, furono banditi, senza badare, rispetto a quest' ultimo , ai beni di cui era stato cagione alla Repubblica negli ultimi tempi. La sollecitudine dei magistrati fece prova questa volta di buon volere più che di senno.
Anni 1392 dell'E. V. — Dicemmo che in Firenze erano sempre cospirazioni, esigli, morti e vendette , e le vendette erano aspre e violente, perchè i padri legavano ai figli e ai nipoti la riparazione delle ingiustizie patite ; Maso depli Albizzi volle vendicar la morte di Piero suo avo avvenuta nel 1379, e creato dei gonfalonieri nel 1393, fece chiudere in carcere, per sospetto di pratiche coi banditi, uno degli Alberti, famiglia che per ricchezze e per aderenze vinceva le altre e destava la invidia di molli. Quasi tutti gli Alberti, i loro consorti ed amici furono scacciati dalla città, e le corporazioni minori, che di queste violenze si risentivano e sospettavano per sè , quantunque nell'universale si godesse dell' acquisto fatto di Arezzo , antemurale della Repubblica fiorentina, tornarono ai lumulli e presero le armi ; ma n' ebbero la peggio ; e fu provveduto che d' allora in poi, la plebe, la quale aveva la terza parte negli of-ficj pubblici, ne avesse solo la quarla, e fu data autorità al gonfaloniere di giustizia e a quattro altri cittadini di fare una borsa di cittadini scelti di cui si traessero due per ogni signoria.
E qualche anno si durò in quiele dopo questi provvedi' menti, finché il conte di Virtù, Giovan Galeazzo Visconti, non si facesse signore di Uitla la Lombardia c , mirando aLjOOQle
| |
Albizzi Michele Landò Repubblica Firenze Maso Albizzi Piero Alberti Alberti Arezzo Repubblica Virtù Giovan Galeazzo Visconti Uitla Lombardia OOQle
|