Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      , 144 storia della toscanadi inalzarsi sulle spalle del popolo minuto, stimava non esser tempo di venire a decisioni violente, e doversi prima misurare le forze delle due parli.
      Anni 1432 dell' E. V. — Ma la morte di Niccolò da Uzzano 1 ruppe il freno all' audacia di Rinaldo ; allora, quasi un demone lo Iraesse pei capelli, si dette a correre pelle case dei grandi e degli amici suoi, a pungolar quanti pensava potessero entrare in carica, pregandoli a strappar la patria dalle mani di Cosimo che voleva condurla in servitù , empiendo di sospetti, di calunnie e di paure tutta la città.
      Anni 1433 dell' E. V. — Assecondò la fortuna queste mire ambiziose e turbolente di Rinaldo degli Albizzi; un Bernardo Guadagni fu eletto gonfaloniere di giustizia, e e questi fece citar Cosimo de' Medici davanti alla signoria . V'andò il citlladino, fidente nella sua innocenza, e fu imprigionalo. 11 fratello suo Loreuzo, saputo del caso, ragunò soldatesche in Mugello, e avrebbe tentalo qualche gran colpo se gli amici e i parenti non ne lo avessero distolto ; a Firenze, in sulle prime, colli da sbalordimento, i cittadini non osarono moversi, poi da alcuni più intrepidi se ne fecero richiami alla signoria, la quale non dette che parole. Cosimo fu accusato da testimoni, forse corrotti, di aver dato parte dei disegni della repubblica contro Lucca a Francesco Sforza ; di aver aderenze insidiose con Venezia, e f)i perfino pronunciata parola di morte contro di lui; ma, temendosi del popolo, fd Vinto dalla balia, straordinariamente eletta, eh' ei fosie confinalo à Padova per cinque
      1 Kiccolò da Uzzano fu zelatore delle lettere, disponendo col suo testameuto the si erigesse la Sapienza, collegio che dorema es>ere addetto allo Suidio Fiorentino , e contener 5o alunni, metà fioranti» e metà esteri. Contro la volontà del benemerito cittadino la fabbrica rimase Sospesa, ed i fondi Tolti ad altro uso. Questo edilizio, che sorge sulla piazza di San Marco , fu dato nel 1^96 ai frati domenicani ; poi alle monache di San Giovannino ; poi nel i55o Cosimo vi pose il serraglio dei Leoni, togliendolo di dietro al palazzo de1 Priori. Oggi vi sono la cavallerizaa e le scuderie reali.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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