Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
164 stoma della toscanaed empievano di sospetto le Provincie italiane su cui que'di-segni parevano aggirarsi; a Genova, a Milano,erano disturbi, contese, discordie che preludiavano a mali più gravi ; e la repubblica fiorentina, sempre più allontanandosi dalla politica universale d'Italia e d'Europa, sfavasi a vedere, e lasciava che i due fratelli Medici alla pubblica autorità surrogassero per tutto la loro , e che i cinque accoppiatori, siccome dicemmo, eleggessero i gonfalonieri e i priori, senza mai consultare il popolo. Quella balìa, o giunta straordinaria, che secondo lo spirilo della sua istituzione dovea crearsi solo in tempo di vero bisogno della repubblica, era slata dai Medici trasformata in magistrato permanente rivestilo di lutto il potere amministrativo, legislativo e giudiziario. Neppur la pecunia pubblica fu rispettata; e narrano storici gravissimi che ben centomila fiorini della cassa dello stato fossero erogati per salvar dal fallimento una compagnia di banco la quale era a Bruggia nei Paesi Bassi per conto di Lorenzo de' Medici.
Anni 1478 dell' E. V. — V1 erano non pertanto in Firenze alcune antiche famiglie che della nascente tirannide medicea si dolevano, e delle cariche, degli otficj e degli o-nori divisi tra gli uomini d'un solo parlilo mormoravano e amaramente fremevano. La famiglia Pazzi era di queste, per ricchezza, per nobiltà e per illustri falli delle più ragguardevoli. Cosimo il Vecchio aveva astutamente procacciato di vincolarsela, collocandovi una sua nipole; ma Lorenzo, lenendo modo diverso, meditò di ruinarla , impedendole di crescer le ricchezze e chiudendole la via al priorato. Un Francesco de'Pazzi, insofTerente di quesle violenze, andò a starsi a Roma, e Sisto IV lo preferì per suo camerario o banchiere ai Medici, stizzito perchè Lorenzo avesse aiutato Niccolò Vitelli signore della ciltà di Castello contro le improntitudini di Girolamo Riario consanguineo del pontefice, e perchè gli si fosse opposto all' occupazione d'Imola- Questo fatto, l'intrinsichezza del Pazzi col Riario, la nomina di Francesco Salviali all' arcivescovato di Pisa, irritarono oltre ogni dire i Medici, che più si fecero insolenti, e raddoppiarono l'odio nei loro nemici che presto si trasformò in vivissimo desidèrio di vendetta.
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