Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO SETT1H*. 235
      gorosamente gli assassini d'Alessandro; cfa'ei togliesse sotto la sua protezione il signor Giulio e la signora Giulia figli naturali di Alessandro ; i senatori decisero ch'e'prendesse soltanto il titolo di capo e di governatore della repubblica fiorentina; che, essendo assente, facesse sempre le sue veci un Fiorentino; ch'e'si contentasse d'una prestazione annua di dodici mila fiorini d'oro fornitagli dallo Stato ; che ;nei suoi decreti sentisse il parere degli otto consiglieri, e che nei bandi si ponesse per titolo « l'illtutrinimo Signor Cotimo dei Medici e tuoi magnifici contiglieli «.
      L'intenzione del Guicciardini, scrive il Varchi, era principalmente questa: « Che Cosimo attendesse con quei dodicimila ducati a darsi un bel tempo, e si occupasse tutto ne'piaceri, ora del cacciare, ora dell'uccellare, ora del pescare, delle quali cose sommissimamente si dilettava, ed egli con pochi altri governare e poppare, come s'usava di dire, e succiarsi lo Stato ; e per questo non aveva voluto ch'e' si chiamasse duca: 1 « Se il Varchi, scrittore e testimone oculare, non fallì al vero, quei cittadini ambiziosi furono poi degnamente ricompensati da CosimoI
      Il Vitelli, servendo artificiosamente alle mire dei consiglieri, istigava i soldati a schiamazzare, e una volta si fece perfino all'uscio della sala gridando che s'affrettassero a proclamar Cosimo, perchè egli non sapeva più come trattenere la sua gente; allora si proclamò l'elezione *, e Cosimo pronunciò un discorso nel quale fece prova di squisita accortezza* Firenze, secondo gli umori diversi delle parti, mostrassi lieta od afflitta; la parte più minuta del popolo salutò il Medici come sno principe, e i soldati forestieri ne saccheggiarono la casa, come soleva fare la plebe di Roma a quella d'un cardinale eletto papa.
      Intanto il Vitelli s'impadronì coi suoi Spagnuoli della nuova fortezza di San Giovan Battista, dicendo (di tenerla per Cosimo, e scriveva segretamente all'imperatore di guardarla per lui. La posizione di Cosimo era spinosa; i cardi-
      ' Lib. XV.
      > A questo puala allude il brano di lettera riportato a paf. ali Boia a.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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