Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
CAPITOLO SETTIMO- 245
popolo, furono aggiunti dal Consiglio dei Monti altri Tenti cittadini e questi governarono la cittė col Concistoro. I gonfalonieri e i consiglieri del capitano e il capitano stesso duravano in carica sei mesi ; la Signoria tre, i venti un anno-Ma nell'assenza del cardinale, il Termes, che non andava d'accordo con lui, a' era formato un partito , e la cittā era agitatissima e fatalmente divisa. Il Termes, per vendicarsi della opposizione del cardinale, veniva rappresentando al suo re che essendo imminente la guerra, Siena avea pių d'uopo d'un abile capitano che d'un cardinale, e Piero Strozzi fa nominato condottiero supremo delle genti francesi in Toscana ; la qual nomina, come notammo, avea raddoppiato l'odio di Cosimo contro Siena.
Ventimila fanti e mille cavalli toscani, spagnuoli e tedeschi, sotto il comando di Gian Jacopo de' Medici, marchese di Marignano, sperimentato guerriero, si accostarono segretissimamente a di 24 gennaio a Siena , che scioperatamente sollazzavasi nel pių bello del carnevale, e dormiva in una sicurezza vergognosa. Nella notte scalava il marchese le mura di un forte esterno, fabbricalo dai Francesi presso la porta a Camollia, vi penetrava, vi si fortificava. Levossi tosto gran rumore e tumulto in cittā ; Cosimo mandava bandi, chiatnava i Senesi ribelli all' imperatore, misleali a lui ; diceva voler liberar Siena dalla servitų. Per infino al marzo rimasero le cose in questo stato attorno la cittā, ma a Federigo Mon-lauio e a Ridolfo Baglioni, altri capitani di Cosimo, toccarono male venture nella Valdichiana e in Maremma, ebbero a lottare colla furia dei fiumi ingrossati per soverchio di pioggia e colla pertinacia dei difensori; per tutto perō erano guasti, saccheggiamenti, rapine, uccisioni barbare di contadini inermi, di femmine, di fanciulli innocenti. I Francesi, chiusi nei luoghi forti, stavano a vedere e non si avventuravano.
Quei della cittā, per riparare al primo fatalissimo errore, si munivano e si difendevano con una concordia, con un coraggio degni del pių grande encomio; Piero Strozzi sopravvedeva a ogni cosa con un ardore indicibile; le femmine stesse, ben tre migliaia di gentildonne, fra le quali pri* meggiavano una Forteguerri, una Piccolomini e una Livia Fausta, sudavano attorno le fortificazioni colle pale e colleLjOOQle
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