Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
capitolo settimo. 308
guerra culi'Austria seppe con moltissima avvedutezza maneggiarsi fra queste due potenze . e venne a capo di stornare gravi danni dall'Italia; morto Pio V nel 1572, fece di tutto per far eleggere un pontefice favorevole a lui, e nella creazione di Gregorio Vili i suoi voti furono compiuti -
Ma l'etā e gli acciacchi avevangli di tanto indebolita la salute, che in Pisa, dove erasi recato per respirare un aere migliore, lo colse una febbre perniciosissima , e lo spinse nella tomba nell'aprile del 1574 ; Francesco, con poco rispetto alla memoria del padre, fece chiudere in un monastero la Martelli sua madrigna , cui egli odiava mortalmente.
Avea vissuto Cosimo 54 anni e 10 mesi, e ne avea regnalo 38. Rimasero di lui tre figli; Francesco, che fu granduca di Toscana per retaggio paterno, il cardinal Ferdinando e don Pietro, che viveva alla corte di Spagna.
Laudarono i contemporanei la politica di Cosimo, e veramente, cui guardi ai tempi nei quali visse, gli neghino pure i posteri bontā di cuore, non gli negheranno prudenza finissima, squisitezza d'ingegno e fermezza di carattere. Fu iracondo, sospettoso e spesso crudele, ma fondatore e capo d'uno stato nuovo sopra i rottami d'una repubblica animosa e turbolenta, gli si vuol perdonare se pių d'una volta trascese i limiti della giustizia e fu duramente dispotico. La Toscana era a miserrime condizioni ridotta, il peso dei debili la schiacciava, ed egli ne la purgō, la munė di fortificazioni, creō il porto di Livorno, dič fine a quello dell'Elba, provvide alle carestie, lasciō in prospero stalo la finanza.
Ne trascurō allatto il progredimento delle lettere, delle scienze e delle arti, quantunque con gran rigore si esaminassero al suo tempo i libri: fondō l'Accademia fiorentina, ristaurō lo Studio Pisano, e vi aggiunse un collegio; gli as-
poU del Vaticano, il Giudizio Finale nella Cappella Sistina, i Profeti Ŧ le Sibille, lasciano tuttora incerta la sentenza s'ei fosse pių grande scultore, pių gran pittore od architetto. Morė a Roma quasi nonagenario ai 17 di febbraio i56j, e il cadavere, trafugato da Leonardo sue nijiote in trai balla di mercanzie, fu ricondotto a Firenze ai ao di marzo, dove gli furono fatti splendidi funerali nella chiesa di San l.t>-1 en/o.
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