Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      272 STORIA DELLA TOSCANASpagna ai danni del granduca Ferdinando, le inquietudini per parie del fratello don Pietro, e per causa di questo vi si aggiungevan i malumori del duca di Guisa; il granduca tratto pei capelli da tante violenze, non potè pià stare a freno; si tentarono nuove sorprese sul castello d'iff, e ri presidio fiorentino, d'ordine di Ferdinando, cacciò dal castello i Francesi, li fece accompagnare a Marsiglia, e cominciarono da quel giorno rappresaglie ed ostilità, le quali cessarono sol quando Enrico venne a stabilire una tregua e a impedire che si fabbricasse una cittadella in un' isola vicina (Ralonneau) per combattere quella d'IfT.
      Morto nell' ottobre del 1997 Alfonso II ultimo duca di Ferrara, il pontefice prese per sè quesla città, obbligando don Cesare d'Este, che avea per moglie D. Virginia dei Medici nata di Cosimo I e di Cammina Martelli, a sottoscrivere una cessione che fu ingiusta e attentatoria ai diritti della Toscana ; Ferdinando, fatto accorto dalla sventura del Ferrarese, crebbe subito le sue bande, guarnì d'artiglierie e di viltovaglie i suoi forti, e veggendo che ormai la polfr-lica gli consigliava l'amicizia aperta della Francia, si volse al re, gli manifestò if danno comune , e n' ebbe promessa di aiuti d'ogni maniera contro ehi osasse inquietarlo; il granduca offri la restituzione dei forti in Provenza, e per isuoi crediti, ascendenti a un milione e centosetlantaquattromila cento otlanlaselte scudi d'oro , accettò la condizione di estinguerli a centomila scudi l'anno; cosi l'amicizia Ira la Francia e il granduca parve consolidata con grandissima soddisfazione del re.
      Dell' affare di Saluzzo rimase sempre la concilinzione ai papa, anche dopo la pace fermata Ira la Spagna e la Francia nel maggio del 1597 a Vervino (Fere»»»);: il granduca , del quale si tenne proposilo in quel trattato, non ne fu contento , imperciocché non sperava che la pace potesse esser durevole ; ma gli venivano altre consolazioni dal veder il porto di Livorno, solo dischiuso ai commerci di tutte le nazioni, e sorgente di prosperità grandissima per tutta la Toscana.
      Anni 1598 dell' E. V. — Nel settembre del 1598 eraX
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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