Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

Pagina (280/378)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      303 STORIA DBLLA TOSCANASeguendo le vestigia paterne, anche Cosimo si volse con amore a procacciar nuovi comodi al porlo di Livorno, fabbricandovi un molo ; accolse altresì nelle campagne livornesi e pisane tremila Mori colle loro famiglie, slati espulsi dalla Spagna, sperando di agevolar con questa colonia l'agricoltura, ma poiché non vi fa modo di ammansire quella loro nativa ferocia, né di piegarli alla fatica, furono tutti rimandati in Africa.
      Antri 1612 dell'E. V. — Mirava Cosimo con ambiziosa compiacenza anohe all' ingrandimento delta sua famiglia , creandole alleanze illustri ; in questo concetto ronchiuse un matrimoniò tra la sua sorella Caterina e il-doca di Mantova,
      tentameilte i gravi nella loro caduta, o srendessero-li bevi per l'arii » lungo un piano inclinato; ignaro degli artifizi della ptieataiéticei vedeva cbe una piuma ed un piomi>or scendevano siimi lungamente nel vuoto; nella curva dei proietti riconosceva primo la parabola, arricchiva la irer-canica di bilaocie idrostatiche, di compassi geometrici ; nel difetto dell» polenta avvertiva un compenso nella velocità ; studiava le resistenze dei solidi e dei liquidi, e la forza della percossa; infine parve esser destinato a svelare e divulgare tutti i misteri della natnra. In lina sola nòtte ìuventa il telescopio, lo perfesiona ed accosta il firmamento alla terra; poi vi affisai lo sguardo, e vede aggirarsi intorno all'asse Venere e Marte; vede Giove, cinto da orbite tributarie di stelle seguaci; scorge nel di-co del sole le macchie scure, indisi di quel roteare cbe trae seco pei arcana forra in rapidissima vertigine i corpi sospesi dentro la sfera della sua attività. Proclama poscia il movimento della terra ct-n prepotente costanza, equi le gelosie, le inimicizie, l'ignoranza, le calunnie più nere gli si avventarono addosso, e quindi cominciò per lui una sequela di u-iniliazioni è di Sventure else non potrebbono mai lamentarsi abbastanza. Settuagenario, nel fitto dèi verno, in mezzo ai pericoli del contagio, nel i633 rbbe a strascinarsi a Roma, e promette!* che più non scriverebbe ne parlerebbe dèi moto della terra. Il pontefice gli concesse poi di riveder la patria, ma per poco la rivide; nel era cieco.'
      Confinato sulle colline d'Arretri, rotto dagli anni e dal cordoglio, vedovo di quelli luce che^ aveva illustrata di tanto vero, la«ciò agl'Italiani, all'Europa, al mondo preziosissima eredità; la meccanica stabilita sul fondamento di legfi immutabili, la signoria del cielo, aperta la ria delle scoperte, un nome splendidissimo, un campo immensurabile da sfruttare.
      Morì nel doloroso esiglio addì 8 del gennaio ---- l'n monumentosii fu inalzato in Santa Croce solo nell'anno
      N


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

Pagina (280/378)






Cosimo Livorno Mori Spagna Africa Cosimo Caterina Mantova Venere Marte Giove Sventure Roma Arretri Italiani Europa Santa Croce