Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo settimo. 308
      lasciasse andare poi ad aprir nei suoi Stali un asilo ad nomini scismatici; imperciocché sappiamo, ch'egli sperava di poter riunire la Chiesa greca alla Chiesa latina e cbe vi si veniva fervorosamente adoperando.
      Tra le gravezze che più dispiacquero ai suoi sudditi, fu, mentre in Firenze e per la provincia pa'.ivasi la fame , nel 1709, quella di uua imposizione del 20 per centinaio sulle rendite.
      Per riparare in quale he modo a tante miserie, fondò il principe nel 17C0 la Congregazione di San Giovanni Battista , alfine di procacciar pane, letta e lavoro ai poveri di Firenze ; fondò parecchi ospizi di mendicità per tutta la/Toscana ; ma quesii provvedimenti nou guarivano il male alla radice, e intanto i delitti crescevano spaventosamente per tutto, ed era parsa necessaria nel 1680 la istituzione d'una Kuola criminale per affettare il disbrigo degl' infiniti processi.
      Lodevoli però furono una legge del 1717 cbe aboliva la pena di morte nei delitti di delazione d'arme; e l'altra che, per facilitare il passaggio delle proprietà, diminuiva la tassa della gabella dei contralti.
      Le scienze esatte che aveano fatti progressi rapidi sotto Cosimo III si arrestarono, perchè la chiusura dell'Accademia del Cimento era stata loro fatale , perchè uiuno osava cercare il vero, per paura degl'ipocriti ignoranti che vedevano un delitto in ogni esame, in ogni innocente investigazione.
      Si coltivarono iti mancanza di meglio gli studi ameni della letteratura , si centuplicarono i volumi di poesie , di prose , di cicalate accademiche, e fuor d' una lingua pura u forbita, indarno si cercherebbe un' idea in quella illuvie di scritti, slombati e scipiti per la massima parte.
      Pure la matematica, la medicina, la botanica noverarono benemeriti cultori nel padre Grandi, nel Redi, in Pier Antonio Micheli ed in alcuni altri-
      Anni 1734 dell'E. V. — Successe a Cosimo III Giovun Gastone in età di cinquantatrè anni ; i primi atti del suo governo furono la esclusione dalla corte di tutti quegli affamati che menavano a loro voglia suo padre, e l'esclusione altresì da tulli i negozi dello Stalo della Elettrice so<
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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