Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè
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ST0Z1A DILLA TOSCANAte, se ne richiamò ; nulladimeno la Spagna voleva ad ogni costo aver guarnigioni in Toscana, voleva obbligare il granduca a (are un trattato con lei. ed apparecchiava a Cadice navi ed armati per sostener colla forza le sue pretensioni.
Anni 1730 dell' E. V. — Nel 1730 «m inviato (fi Francia c uno d'Inghilterra presentarono al ministro del granduca un trattato sottoscritto a Siviglia nel novembre del 1729 dalla Spagna, dalla Francia e dall' Inghilterra, nel quale si confermava la successione dell'Infante don Carlo nel possedimento della Toscana, e l'occupazione di essa da guarnigione spagnuola ; ma s' udirono rispondere che il granduca, per non attirarsi 1' odio della casa d'Austria e per risparmiar nuove sventure al paese, non aderiva. La Spagna intanto non desisteva ; e il granduca deliberò di stabilire una convenzione la quale contentasse le due potenze- Si offerì dunque solennemente di riconoscere l'Infante qual legittimo possessore della successione e di assicuracelo ; e si disse pronto a riceverlo immediatamente nei suoi Stati, di dargli una guardia per maggior sicurezza e a bilanciare le. proprie forze terrestri e marittime con quelle di lui.
II granduca era stanco del lungo e fastidioso combattere coi gabinetti, di sentirsi ricordare ad ogni momento 1' ora della morte; e tanto disgusto lo prese della pubblica cosa, eh'ei s'abbandonò ornai a lutti i suoi capricci, lasciando ai ministri la cura dei negozi dello Stato.
La flotta apparecchiata a Cadice dalla Spagna minacciava di accostarsi alla Toscana ; V imperatore slimolava il granduca a ricevere l'investitura di Siena e di Porto Ferraio , che doveva esser come una dichiarazioqe di guerra alla Spagna e ai suoi alleati, e il granduca, cedendo alla forza, mandò a Milano il marchese di Marignano , il quale , come suo procuratore, assistesse a questa cerimonia ; subito però si vollero occupali dall' imperatore Livorno e Porto Ferraio da soldatesche che erano già nella Lunigiana, per torre ogni pretesto d'occupazione dal Iato della Spagna. Il granduca si oppose, dicendo che, siccome avea rifiutato guarnigione spagnuola, non volea saper di guarnigione imperiale, e che per la tutela delle sue ragioni sarebbesi appellato al papa, or ora salito sul soglio di Roma, col nome di Clemente XII.
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