Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
CAPITOLO SETTIMO'
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ogni discendente nella dinastia di Lorena, intendevi) l'imperatore che l'ereditą del granducato si trasferisse nelle femmine della medesima stirpe, acciņ ne fosse posseduta colle stesse ragioni, diritti, privilegi e prerogative che erano stati assegnali alla prole maschile. Novello conforto ebbero eziandio i Toscani nell' assicurazione data dai ministri d'Au-, slria e di Lorena, che non essendo la Toscana compresa nella Prammatica sanzione, nč, a forma del trattato di Londra , potendo essere incorporala negli Stati ereditarj della casa austriaca, appena la successione di lei si fosse nel primogenito di Francesco consolidala,il secondogenito avreb-besi il granducato, e in mancanza di esso avrebbelo il fratello principe Carle e suoi discendenti, i quali, per far paghi i desiderj dei Toscani, farebbero stanza continua nel granducato.
Venne finalmente la morte a troncare i giorni miserevoli del granduca Gian Gastone ai 9 luglio 1737; e ai 12 dello stesso mese il principe Marco di Craon prese possesso della Toscana a nome di Francesco di Lorena.
Veramente Gian Gastone avea cominciato a governar con saviezza, e bene in sui primi giorni del suo regno se ne e-rano augurali i popoli, come di colui che alle lettere , alle scienze, alle arti erasi mostrale amico ; ma i vizi di coloro che lo attorniavano e la durezza dei tempi gli guastarono il cuore; gli onori si vendevano al vizio, la moneta si sprecava a salariare uomini inverecondi; la virtł, l'onestą furono nomi spregiati e derisi. Cosi Io Stato travolse collo sconvolgimento dell'amministrazione; dalle stanze del palagio ducale si diffuse un alito pestifero che avvelenņ il po-
Narrasi cbe difficilissimo fosse pei sudditi l'accostarsi al trono di Gian Gastone, e sol qualche volta conceduto a prezzo dai suoi favoriti ; narrasi che raramente conferisse coi suoi ministri delle bisogne dello Stato, e che in ire lustri quasi di regno tenesse tre soli consigli.
Nulladimeno vuoisi notare che. limitatissimo nelle spese, polč nei primi anni scemare in parte le gravezze imposte dal padre, e diminuire i frutti dei Luoghi detti di Monte dal cinque al tre e mezzo per centinaio.
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