Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      STOMA DELLA TOSCANAcefoTte la corona, e fu dalla sposa associato nel governo imperiale.
      Quantunque lontano non dimenticò tuttavia i bisogni dei suoi popoli, e ordinò opere idrauliche a prò della Maremma senese , che se non riuscirono all'intento, attestarono però della buona volontà del principe e della pertinace desolazione di quelle lande.
      Anni 17*7 dell'E. V. — Fra le tante provvide leggi ohe debbe la Toscana a Francesco vuoisi notar quella del 1747 sopra i fidecommissi e sulle primogenitore, limitate ai soli nobili, da ristringersi a quattro gradi per capi e non per stirpi, e che non doveano più fondarsi sopra luoghi di Monte, tranne per una strana eccezione i feudi e le commende di San Stefano.
      Non meno utile fu la legge che vietò il passaggio dei beni stabili nelle manimorte, eccettuati gli ospedali e gl'istituti di beneficenza, imperciocché era manifesto che in quel tempo le manimorte possedevano in Toscana, detratte le doti congrue delle parrocchie, le commende di Malta e i benefizi dei cardinali, una rendita annua d'un milione centoventimila e ottocentoventisette scudi. Savi provvedimenti si fecero per temperare l'asprezza del tenebroso Tribunale dell'Inquisizione, per reprimere l'abuso degli asili rcclesiastici, per diminuire il vagabondaggio, per la restituzione reciproca dei delinquenti, per dare uniformità alle leggi penali, quantunque non fossero ancora spogliate da una soverchia durezza. Non mancarono leggi sulla stampa, sulla introduzione dei libri, sull'uso delle armi, sull'ordinamento della marina, sulla neutralità rispetto agli altri stati. Ordinò eziandio l'imperatore al Rucellai, segretario del regio diritto, una statistica o censimento dei suoi sudditi esalto e ben circostanziato.
      Erasi consecrato in Toscana il costume di dar principio all'anno col di 25 di marzo ab Incarnai ione, ed egli con una legge dei 20 novembre 1749 ordinò che l'anno principiasse per tutto il granducato col primo giorno del gennaio; innovazione utilissima e cbe, per l'ignoranza caparbia di alcuni, incontrò gravissimi ostacoli.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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