Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO OTTAVO. 317
      Noi non parleremo delie distinzioni che furono fatte della nobiltà fiorentina e toscana in patrizi e in nobili, delle distinzioni tra cittadini e popolò; chi fosse curioso di queste cose veda la legge del primo di novembre 1750.
      In somma la Toscana alle mani d'un principe straniero, dimenticava il reggimento mediceo non straniero , ma che erale stato fatale: la Toscana poteva dirsi felice appetto al passato, e n'avea ragione; imperciocché ninno più di Francesco di Lorena avea fin allora beneficato tanto il paese, dando una base uniforme e stabile all'amministrazione, togliendo via impacci e impedimenti all'agricoltura e al commercio, incoraggiando, per quant'era in lui lontano, l'industria, facendo uguali i diritti dei cittadini, migliorando la legislazione, correggendo un diluvio di abusi; uomini integri e illuminati però lo secondavano.
      Era lieto Francesco di numerosa figliolanza; quindi volse la mente ad eleggersi un 'successore in Toscana, il quale, vegliando personalmente ai bisogni di lei, come de-sideravalo ardentemente il popolo, ne perfezionasse il reggimento e la facesse prosperare, più cho a lui non era stato consentito dalle cure dell'impero, dalla lontananza e dalle guerre della Germania, cui fu forza che soccorressero in parte il danaro e gli uomini del granducato. Il secondogenito arciduca Carlo era morto, e allora fu convenuto fra l'Austria e la Spagna che l'arciduca Pietro Leopoldo, terzogenito , avesse la Toscana indipendentemente dall'Austria, come il secondogenito di Spagna doveva avere il regno delle Due Sicilie.
      Anni 1765-1790 dell'E. V. — Pietro Leopoldo sposò a Innsbruck nel 1765 1 infanta Maria Luisa di Spagna, e in quest'anno morì Francesco 1 imperatore d'un colpo apople-tico, dopo aver governato ventott'anni la Toscana. Giuseppe suo primo figlio assunse subito il titolo d'imperatore e di correggente colla madre, e rinunciò ad ogni diritto sulla Toscana; Pietro Leopoldo fu subito anch'esso dichiarato granduca e signore assoluto del granducato , dove giunse nel settembre dell'anno medesimo.
      Raccolse Pietro Leopoldo dal padre uno stato tranquii-
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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