Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
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STORIA DRTXl TOSCANAun fatto cbe parve e fu soverchia mente onerose, considerate le condizioni dei tempi e quelle del paese; alle antiche leggi annullate ne sottentrarono altre, che fecero scontenti i sudditi, e cbe fecero loro con dolente desiderio ricordare i tempi passati e la dinastia lorenese.
Il Marat in Livorno, come dichiarato in stato d'assedio, metteva soldati francesi; occupava Piombino; guarniva tutto il littorale per impedir le pratiche e i commerci cogl'Ingle-si, coi quali era insorta di nuovo la guerra. Quindi inceppamento ai traffici, alle industrie, incertezze nel popolo smunto e depauperato senza misericordia, il quale per giunta non sapeva a chi pių obbedire, se al Murat cbe comandava di fatto, o se a Carlo Lodovieo, il quale avea titolo e sembianza di revAnni 1804 dell'E. V. In questo tempo un funesto accidente s'aggiunse a crescere lo spavčnto e i dolori della Toscana, un pestifero morbo colse improvvisamente la cittā di Livorno; e quantunque si dicesse allora che ve lo aveva portato una nave proveniente da Vera-Croce, par che gli desse nascimento una state calda e piovosa oltre l'usato, e dominata sempre dai venti australi.
n morbo si ubiamo febbre gialla o vomito nero, desumendone il nome dai sintomi precipui che lo accompagnavano. Apparve dapprima e infierė nei quartieri pių bassi e pių sucidi della cittā; poi si distese con spaventosa prestezza, ma con strazio minore, per tutto, nč pių rispettō i. sani che i malaticci, i giovani cbe i vecchi, i curanti del corpo che i negletti; anzi pių vittime fece dei giovani e dei robusti, che degli altri; spesso troncava la vita in capo a sette giorni, nou di rado a cinque ed a tre; talora anche un sol giorno bastava a far cadavere chi era nel pių fiorente state di salute- Cominciava questo morbo pel solito con una febbre che di poco dalle comuni febbri acute differenziava, accompagnata da brividi lungo il dorso e Iŧ regione lombare, da dolor di capo e di giunture; gli occhi s'iniettavano di sangue, la pelle facevasi arsiccia, i polsi tosti e velocissimi; il ventre negava gli ofiėoii necessaij, le orme si arrestavano. Pių funesto segno era il prudore alla bocca dello stomaco,
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