Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO UNBBClllO.
      abolito subito lo Stalo civile e il codice Napoleone! Disfare il nuovo per tornare al vecchio e non buono e non adatto ai tempi, fra stranissima cosa. Eppure si fece !
      Il granduca Ferdinando mostrossi a Firenze ai 18 settembre dopo quindici anni di assenza, e vi fu accolto dal popolo con vivissimi trasporti di gioia; molto meglio s'ei fosse giunlo prima ; egli avrebbe risparmiato infiniti errori al suo commissario.
      Gli furono poi dal Congresso di Vienna aggiunti gli Slati dei Presidj, già della Spagna» poi posseduti dal re delle Due Sicilie e nel 1801 incorporati alla Toscana, i feudi imperiali di Vernio, di Montauto e di Monte Santa Maria, appartenuti alle famiglie Bardi, Barbolani e Bourbon del Monte; e quando l'ex-imperatore Napoleone, abbandonata 1' isola d' Elba , fu rilegato a finire i suoi giorni sull'infame scoglio di sant'Elena , ebbe Ferdinando anche l'isola d' Elba, supremazia e sovranità sopra il principato di Piombino e sulle sue dipendenze. Il principe Ludovisi-Buoncompagni, che avea diritto, rome antico signore, di conservarvi le sue proprietà, quali esistevano prima della occupazione francese del 1799, dovette essere indennizzalo dal granduca di To* scana di tulle le rendile, che la sua famiglia percepiva dai diritti di regalia prima del 1801 ; egli pefò cedette tutti i suoi beni e privilegi al granduca, e n'ebbe in compenso ot-locentomila scudi romani.
      A Maria Luigia, ex-regina d'Elrutia, che i Francesi, perchè tentò di salvarsi da Nizza in Inghilterra, avevano chiusa nel convento dei santi Domenico e Sisto a Roma, e che i Napoletani avevano in quest'ultimi tempi liberata, poiché i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla erano stati assegnali all'ex-imperatrice Maria Luisa, dettero i colleglli il ducalo di Lucca in piena sovranità per lei e pi-i suoi discendenti in linea mascolina', con regresso al granduca di Toscana, il quale, ili tal caso, obbligavasi a cedere al duca di Modena, Fivizzano, Pielrasanla, Barga ed altre terre, che sommavano in lutto a quarantamila anime.
      Ferdinando III pubblicò subito nuovi regolamenti per l'amministrazione della giustizia, sulle norme dell'antico sistema; volle pubbliche le procedure, creò una Ruota di Gros-
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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