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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   PKEPA^lOxNE. IX
   le nostre fonti. La Germania ha tre prvicipa'i Storie delle lettere latine: quella del Bernhardy, quella nuovamente rifatta del Bahr, e quell; ull ma del Tecffel. Opere tutte e t^e dottissime e profonde, ma diverse alquanto, anche per la forma in cui son composte. Il Bernhardy si diffonde nella stor.a cosi detta interna assai più che gli altri due, che la fanno relauvamente assai succinta. La stona esterna poi è trattata in ordine puramente cronolog i dal Teufrel, laddove gli) altr; due la di\ dono n parti corrispondenti ai varii generi Ietterai ii e, dopo esaurita la stora di un genere dai tempi più antichi ai più recenti, torcano udietro a filare nello stesso modo la storci di un altro genere, lì Bahr nel modo di svolgere ciascun capo del suo soggetto si attiene alla maniera che più p.ace a noi I'al.ari come pure ; i Francesi e agl'Inglesi, accoglie cioè idee e fatti nel testo, e nelle note non relega che le citazioni, ed alcune provo e schiarimenti; laddove l Bernhardy getta gran parte del racconto 3 dei ragionamenti nelle note, al modo più 'nestetico che si possa immaginare. 11 Teuffel non ha note: riduce il testo ad un succosissimo sunto del racconto, e poi fa seguire una sei e di rubriche >i più m.nut caratteri, ove di ciascuna affermatone del testo reca le fanoni, e raccoglie le testimonianze; cosicché fornisce molto Blaterale duetto a chi voglia sci fere in aitra forma e cor intento diverso la storia delle lettere latine. 11 Bahr è cauto, e spesso iim;do nelle affermazioni; assai più ardito e sicuro è Teufìel; audace spesso e sul .et vo il Bernnardy. L mpid'ss dì son poi quanto allo stiis e il Bahr e il Teuffel, benché Ma più sonoro e verboso .1 primo, più conciso e incu, ro il secondo. Il Bernhardy invece con l'astrattezza eccessiva aeMe sue forinole, che avvolgono spesso con grande pretesa pensieri tutt'altro che squisiti e pereguni, .ìesce non di rado uggioso, almeno a chi non sia avvezzo a creder profonda l'acqua torbida sol perchè non se ne vede il fondo.
   Di aueste tre opere ci siamo particolarmente giovati, il m.o predecessore ed o, e se non le abbiamo citate ad ogni pie sospinto, egli è perchè c è parso superfluo, massime in un lavoro che ò in un certo senso didatt co e popolare anziché schidt-f.amenie errc..to.
   La storia nostra è di\isa anch'essa in -oterna ed esterna, e la interna ha prò-porz.ai. tali che fanno credere avere il ir    Tamagni e d'Ovidio. Letteratura Romana, b