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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   capitolo ix. — i grammatici.
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   la dà il pensare elle il solo grammatico medioevale che abbia una qualche originalità è quel di Tolosa, che superbamente assunse il nome *di 'Virgilio, tipico allora per quanto riferivasi alla grammatica e alla coltura; quei di Toiosa il quale spacciò tali mostruose stravaganze, clie non s'arriva neanche perfettamente a capire se le dicesse sul serio o per celia, e non s. sa intendere come, per basso che fosse il I -vello intellettuale d'allora, lo prendessero proprio come grammatico autorevole e il Beda e altri grammatici del tempo (1).
   Idee, fatti, nomi d'autori, parole, regole, teorie, tutto inventa la feconda sua fantasia, fino a distinguere dodici specie diverse di latinità, ed .a riferire Virg .lio ai tempi del diluvio! Dinnanzi al suo fatuo incessante fantasticare si rimane perplessi ed attorti, e mal se ne intende lo scopo e la ragione. Dirlo un cerretano è poco, vista l'estensione del suo lavoro e il distacco completo dalle idee e dalla traczione comune; pensare ad una satira non lo permette la natura 3 il tono de' suoi scritti; è facile chiamarlo un eccentrico o un mentecatto, ma scompiglia non solo il non trovare n tutto il medio evo una voce che si levi contro di lui, ma il vedere anzi che più manoscritti hanno conservato i suoi labori insieme a quelli di altri graramat i, e che parecchi autori serii lo citano sul serio, e che finalmente altri autori dien sagg > anch'essi di una latinità convenzionale e misteriosa (2) si da far supporre che il Vi 'g' io di Tolosa fosse un caposcuola autorevole non scompagnato da proseliti.
   Del resto, anche dove non si hanno fenomeni cosi straordinarii e inesplicabili come cotesto del Virgilio, si hanno prove che parrebnero prodigiose, impossibili, di confusione e di ignoranza. Più d'uno, per esempio, e Sniaragdo fra gli altri, prende VEu-nuchus eomoedia, e l'Orestes tragoedia, che trovan citati in Donato, per due nomi di autori! Di greco non sanno neppur tanto da spiegare i termini più comuni della scuola, ai qua „ talvolta assegnano etimologie da sbalordire. Poema secondo Remig » da Auxerre (IX s.), vuol dire postlio; emblema vuol dire habundantia! E poi questioni futilissime, e scambii di un autore con un altro, e citazione assieme di grandissimi e di piccolissimi, e applicazione del senso anagogico perfino alla grammatica^ com'è per esempio, in quell'anonimo del IX secolo, che dice tre essere le persone del verbo per ciò che tre sono le persone della santissima Trinità!
   (1) Alcuni scritti del Virgilio Tolosano trovansi pubblicati per la prima volta dal Mai (Class, auct. V, p. 1 segg.), e altro ha di recente aggiunto l'Hagen (Anecd. helvet. p. 188 segg.). E circa di Ini, oltre i due detti editori, si può vedere Osane (Beitr. z. gr. u. rom. Literaturgesch. II, p. 131 segg.), Quicherat (Fragm. inéd. de litt. lai, nella Bibl. de l'école des chartes, II, p. 130 segg.), Wuttke (Ueber die Aech*,heit des Aethicus, p. 49), Ozanam (La civiliz. chrét. chez 1. Francs, p„ 420 segg.), Haase (Demedii sevi stud. philol., p. 8), Keil (De quibusd. gramm. inf.aet.p. 5), Comparetti (Virgilio nel medio e7o, I, p. 165 segg.). Il quale ult.^io dotto così scrive: « La stranezza di questo scrittore non ha invitato i dotti ad occuparsene sul serio. Una edizione intiera ed accurata di quanto esiste di lui non la possediamo ancora. Io cominciava a prepararla adoperando ? manoscritti finora inesplorati, che trovansi in alcune 1 blioteche di Francia; gii avvenimenti interruppero questo mio Ia7oro, che però non ho rinunziato a condurre a termine, quando che sia » (e speriamo che sia presto; che non abbia a scoppiare qualche altra guerra grossa, che intralci i propositi filologici del chiarissimo professore). « L'età di questo Virgilio è incerta; si suol riferirlo, con qualche ragione, al ~esto secolo, Non ne conosco manoscritti più antichi del X secolo ».
   (2) Vedi VHeiperica famina, anonima, nel Mai, Class, auct. V, p. 478 segg.; e il Polypty-ehum di Attone di Vei-cellì, pur net Mai, Script, veterani nova ^ollectio, VI, p. 43. segg.
   Tamaoni e d'Ovidio. Letteratura ftornunu.
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