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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   PREFAZIONE
   Nell'abbandonare ai giudizi del pubblico questo lavoro, vorremmo accompagnarlo d'alcuni avvertimenti che gli procurassero, s'è possibile, men dura accoglienza.
   E prima di tutto un avvertimento fondamentale, che riguarda l'essenza stessa dell'opera nostra.
   La letteratura sembra a noi un complesso d'ideali e d'idee rappresentati coll'arte della parola. Per far qu ¦ idi la storia della letteratura italiana nel cinquecento, occorre, a nostro giudizio, s] legare la formazione, lo svolgimento e l'efficacia deg] deali e delle idee che n quel secolo hanno lasciato l'impronta di se nelle lettere.
   Ora siccome gl'ideali del poeta e le idee dello scienziato derivano dalla realtà presente o passata della VLta, sono anzi la lata stessa o trasfigurata dalla fantasia a seconda dei desideri, o generalizzata dall'intelletto e spiegata nelle sue leggi; e siccome, alla lor volta, gl'ideali e le idee., vivendo nella fantasia e nella mente degl uon.jx tendono necessariamente ad attuarsi, e sono quindi fattori potenti della vita stessa presente o futura; riesce impossibile spiegare da un lato la formazione e lo svolgimento di questi ideali e di queste idee senza dar nsieme un chiaro concetto della realtà della vita che li proraove; nè si può dall'altro canto equamente apprezzarne il valore, senza mostrarne gi. effetti immediati e lontani sulla vita che da loro e tra loro si svolge.
   Noi perciò, lasciando alle poetiche e alle retoriche storiche lo studio delle pure forme letterarie, isolate dai lati che ne accompagnano lo svolgimento, mHamo in questo libro principalmente a investigare e a giudicare i fenomeni letterari in rapporto colle loro cause e coi loro effetti, in quel complesso di fatti politici e sociali che ne accompagnano l'apparizione; consideriamo e studiamo, insomma, la letteratura come una vera e propria funzione della vita evolutiva della società. — Certo, anche lo studio delle forme c'importa: senza conveniente rappresentazione, nessun contenuto ha valore; e la forma è poi generata in questo o in quel modo dalla qualità del contenuto, così che per questa intima loro connessione non s: può giudicare dell'uno senza tenere stretto conto dell'altra. Ma l'obbietto primo della nostra ricerca dovrà pur sempre
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