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CAPITOLO III.
i suoi motivi in un'antiea gloriosa tradizione, quella dell'impero romano e romanzo, e ehe ol'a è affrettata nella sua effettuazione dalla presenza d'un perieolo generale, eui ella è ehiamata a respingere: l'invasione ottomana. Noi eereheremmo invano l'intuizione o l'esposizione di questo eoneetto nei nostri storiei, pur tanto acuti, ma più statisti ehe filosofi, del cinquecento : noi lo troviamo inveee intuito, o meglio ineonseiamente raeeolto dalla leggenda carolingia, nell' opera geniale del massimo poeta di questa età, nell 'Orlando Furioso. Carlo V è, infatti, d Carlo Magno del seeolo dceimoscsto : Orlando, Rinaldo, Astolfo e tutt. gli altri paladini più o meno devoti a Carlo, più o meno restii a sagrifieare le loro personali passioni e ambizioni alla gran eausa eomune, sono i diversi stati, le diverse nazionalità ehe mal s> sanno adattare, anehe in vista dell' imminente perieolo, a dimenticare i veeelii raneori, le veeehie ambizioni, le antiche li berta. L'unità lassa e mal sieura del poema ha il suo pieno riscontro nell'unità politica lassa e malsicura ehe Carlo V riesce ad ottenere in Europa. La maneanza d'uno speeialc eolorito nazionale nell' Orlando Furioso risponde esattamente a quelle tendenze più cosmopolitiehe ehe nazionali, da eui era pervasa l'Italia o l'Europa di questa età.