LA VITA POLITICA ITALIANA DEL CINQUECENTO. Il
vita di pensiero, altrettanto facilmente si convengono co' giovani i quali a molte fra le attrattive femminili aggiungono ingegno animoso e gagliardo, e pronto ad accogliere ogni novità di pensiero. E il caso di Socrate e d1 Alcibiade: è la famiglia intellettuale sostituita più d' una volta, senza inconvenienti morali, alla famiglia materiale, in tutte le età, del roste, no troviamo tracce abbondanti di questa specie di amore: e, giudicandone all'jigrosso, esso parrebbe essere stato ben più proprio delle età di massima barbarie, che non in quelle di massima civiltà.
Il medio evo avea forse colpe più gravi da notare, e lasciò passar questa quasi inosservata: ma le tracce della sua frequente presenza si hanno negli scrittori di quell'età. Grli Albigesi e altro sotte religiose professavano apertamente l'orrore per la propagazione della specie, però che erodessero l'umanità destinata a soffrire, e non volessero quindi aumentare il numero degl infelici (1). Ma lasciando stare quesl i poveri allucinati, acccnn di pederastia si hanno più i una volta nelle poesio dei Gfoliardi (2); e dei pederasti, per la maggior parto c/ierc, c letterati del secolo decimosecondo e decimoterzo, ci lasciò chiara memoria l'Alighieri nei canti XV e XVI dell'Inferno, e nel XXVI del Purgatorio. La gran peste del 1358 avea per effetto un notevole rincrudimento del male, rincrudimento che provocava dalle autorità civili severi e ripetul provvedimenti. A Lucca, noi 1369, la cosa doveva essere ben comune, e non troppo scandalosa, so 1 mporatoro Carlo I po-tea cogliere in flagrante due colpevoli e farne esemplare giustizia (3). A Lucca stessa, nel 1448, si credette opportuno d' istituire contro i sodomiti o pederasti l'ufficio dell'onestà: e in quel torno di tempo, S. P>ornardino, il riformatore dei Francescani, non si peritava di predicare nelle piazze di Siena : u Avetemi inteso voi, ?> donne? Che alla barba di tutti i sodomiti io vogl.o tenero colle donne, e dico j? che la donna è più puKta e preziosa della carne sua che non è l'uomo; e dico, « che se egTi tiene il contrario, egli mente per la gola ?> (4). Noi non crediamo che alcun predicatore del cinquecento abbia sentito il bisogno di siffatti sermoni.
Pure anche nel cinquecento troviamo rinnovate le ordinanze cittadine contro la sodomia. E, sempre a Lucca, nel 1534, si provvedeva a migliorare le condizioni delle meretrici poiché senza di loro u vit um sodomiticum in ea (eivitate) radi-catur et nimis incrementi suscipit n (5). E del 1539 è un nuovo e lungo statuto lucchese coatro i sodomiti. Di Firenze, sappiamo che la sodomia vi era assai fiorente sulla fine del secolo XV: la patria di Brunetto Latini conservava le vecchie abitudini. Il Savonarola riuscì a frenare e a togliere per qualche tempo quel vizio. u Le opere fatte da lui circa la osservanza dei buoni costumi furono sant 3?? sime e mirabili, ne mai in Firenze fu tanta bontà e religione quanta a tempo n suo;. .. la sodomia era spenta e mortificata assai; le donne, in gran parte ?? lasciat, gli abiti dioonesd e lascivi; i fanciulli, quasi tutti levati da molte dis-n onestà, e ridutti a uno vivere santo e costumato . . . portavano i capelli corti, ?? perseguitavano con sassi e villanie gli uomini disonesti e giocatori, e le donno » di abiti troppo lascivi ?? (6). Corto il v'.zio non sarà cessato così ali mprovv.so: e del sito perdurare più tardi abbiamo 1' attestazione del Cambi; (7) ma senza dubbio è nel falso il Bongi, quando dice che, per questo rispetto, il secolo XVI fosse peggiore del XV (8). Lo aperte allusioni che vi fanno le commedie e le
(1) Il verbo buggerare e simili serbano trancia dei costumi de' Catari e Bulgari (fr. lougre). Ora il costuma è di tanto corretto, clic usiamo la parola con poca o punta offesa, essendosi quasi perduto il suo senso primitivo.
(2) Bartoli, I Precursori del Rinascimento, p. 47 ; e cfr. Du Méril, Poisies pop. latines anlèr. au douzième siècle, p. 123, in nota.
(3) Bandi lucchesi del secolo XIV, pubbl. da Salvatore Bongi ; Bologna 13G3. Cfr. tutta la nota a p. 373-381.
(4) Prediche volgari, presso il Bongi, o. c., p. 380.
(5) Cantù, III, p. 407.
(6) Guicciardini, Storia fiorentina, cap, XVII (in Opere inedite, voi. Ili, p. 179).
(7) Cantù, III, 198.
(8) Bandi lucchesi, p. 380.