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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   La scienza dell'amore.
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   S'hauno in fine i Dialoghi di Ginevra e Posana ; La Puttana errante, ovvero il dialogo di Maddalena e Giulia ecc. (1).
   Questi dialoghi, i ci 1 ioli sono di per sè abbastanza significai vi, scr /cva 1' Aretino stando a Venezia; patria speciale delle libertà d' ogni specie, e teatro principale in Italia delle prodezze di coteste sacerdotesse ai enere terrena. Ma dalla vicina Padova rispondeva una voce ben diversa, quella dello Speroni, che pur avea animo e pensiero iberissimo; ma, come vedremo, vagheggiava in amore forme superiori, e delle meschine che vendevano il loro corpo sentiva un misto di p età e di disprezzo. La sua Orazione contro le cortigiane (2), divisa n due parti, esalta dapprima, con esempi anticl: e moderni, la donna, in 'specie la casta sposa e più ancora le vergin cristiane, e violi po. a dimostrare come le fanciulle non abbiano alcun ser o motivo d* gettars a quel malo vivere ; come conservandosi oneste abbiano anche maggiori probabilità di fortuna ; e come la fine delle cortigiane sia la ruberia e il grave morbo che in loro puntone Dio aveva fatto venire d'Araeiica. Protesta poi contro il nome di cortigiane, ormai usurpato anche dalle più volgari meretrici, e dice che nulla v' è in loro di cortese ; ma invece ogni specie di viz particolarmente un'insaziabile ingordigia. Finisce esortando le meschine a pentirsi e a cangiar vita ; e dimostra con esempi esser pur sempre possibile che trovino chi le ajuti o le spos;
   L'amor libero tra liberi , che trovammo largamente espresso nella lirica, fu specialmente considerato dallo Speroni stesso nel suo dialogo Dell' amore, nel quale s' inducono a parlare Tullia d' Aragona e Bernardo Tasso anamorati l'un dell'altro e costretti a lasciarsi, dovendo il Tasso partire da Venezia per Salerno. Il Gratia tenta di persuaderli a darsi pace e soprattutto a non si tormentare colla gelosia, che nel vero amor non ha luogo. E ad un amor comp c'.to, materiale e spii tuale, par si riferisca anche l'altro dialogo dello Speroni In lode delle donne, che s tìnge tra Girello, nuovo convertito agli amori femminili, e il Piccolomini.
   Intorno all' amor platonico si piacquero di filosofare e d ^cutere parecchi, primo tra i quali per tempo e per merito il Bembo nei tre dialoghi degli Asolani, che 1' autore fìnge avvenuti ad Asolo nel trevigiano, possesso e residenza splendidissima di Caterina Corner, ex regina di Cipro , in tre giorni successivi, tra Perottino, Lavinello e Gismondo, e Berenice, Lisa e Sabinetta, mentre nel castello ci sono grandi feste per le nozze d'una damigella della reg.na.
   Tiene il campo nella prima giornata Perottino, sfortunato in amore e tutto intento quindi a metterne in luce i lati cattivi. Per lui non c' è dubbie essere l'amore radice di tutti i mali : il male infatti, egli dice, è doloroso ossia è male perchè c'è in noi il desiderio, ossia l'amore del bene contrario.
   Nella seconda giornata lo prime parti sono sostenute da Giimondo , che, in oppoi ^ione a Perottino , metto in luce tutti i beni d' amore. Amore per lu è ordinata appetenza del bello ; e non può quindi che dar buoni frutl ; gli affetti disordinati, gl: appetiti contrari a ragione non sono amore. E con calde ed abbondanti parole espone la idea platonica della primitiva unità dell'uomo e della femn ina, con la quale spiega 1 indomabile desiderio nei due lati gemelli di ricostiti, re l'antico individuo.
   La disputa eccita la curiosità della corte ; e il terzo giorno vi as .stc la stessa regina, che applaude alla parola spirata di Lavinello, l quale, distinguendo tra amor buono ed amor cattivo, dà torto ai due amici e mostra come 1' amore sia causa di bene, se è appetito di cose buone e conven enti ; ed è causa di
   (1) G. M Mazzucchelli, La vita di P. Aretino, Brescia, 1763; p 229 segg.
   (2) Orationi del sig. Speron Speroni ; Venezia 1596 ; p. 168 segg. Camello.
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