la scienza dell'amore.
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pelle; i graziosi atteggiamenti; l'arte di far docentemente ammirare le più riposte 3llezze; e infine quella suprema di scegliere l'amante: il quale non dev'ossero nè troppo giovane, perchè impronto, nè troppo vecchi:», perchè buono solo a parole; nè marnato , perchè facilmente s tradirà c desterà scando1' (e Margarita deve ;amare onestamente, cioè salvando tutte le apparenze): dev'essere 'nsomma . . u un » prete, ma chierico tale ehe 1' abito non fosse altro se non una scusa di non ') aver a tòr moglie, per goder poi più con tutto l'animo l'amor della donna sua (1) ». E quando Margarita è ben persuasa di tutto questo, la Raffaella le dice che ha già in pronto l'amante nato fatto per lei, e che il giuoco può presto incominciare.
Questa Raffaella, s i pure stata scatta per solazzo, ci esplica in bel modo ciò che d'altra parte c eia già noto: lo stato anormale della famiglia sul principio del secolo, e nsierae la causa principale di questa anormalità, e del suo necessario turbamento, ch'è l'elemento de' ehi (fri ci, nè ben preti, cioè non ben dai i alle cose della chiesa e di Dio, nè ben secolari, cioè non ben capaci di partecipare a tutti gli obblighi e dii ,tt della Vxta sociale: elemento caotico, oscillante, e che era necessario trovasse il suo assettamento speciale. prima che g altri mogi 3 assoititi potessero riposare a pace.
Questo elemento clericale in p ino secolo dccimosesto è anche la causa della rinascita e della persistenza dell'amor platonico nella poeL.a c nella vita: esso, infatti, è il sentimento intermedio necessaire per i migliori tra i chierici, che dal mondo voglie-nò passare a Dio. E cos: si spiega come il Piccolomini, in un' opera della sua età più matura, potesse seriamente pensare a scopr,-,e per questo elemento oscillante un posto legitt'ino nella compagine della società.
Egli, infatti, nella citata Institutione dopo avere nei primi sette I bri toccato del modo di educare liberamente il figlio di nobile famig''a, dopo avergli nell'ottavo spiegati i vantaggi e le dolcezze dell'amicizia, espone nel nono la sua teoria dell'amore platon.oo, che già abbiamo accennata, largheggiando d'istruzion1 col suo allievo per la scelta della donna ch'egli vuol amare in quel modo; e nel decimo, venendo a discorrere della formazione e del governo della famiglia, subito nel capitolo secondo posto il quesito: Dell'elettione della consorte, e s'ella può amar e altro amante che'l suo marito: —Parrebbe naturale, egli dice, che io consigliassi il mio allievo di scegliere in moglie la donna che già gli ho designata come amante; ma così non può essere: altri sono i rapporti tra moglie e marito, altri quelli tra due amanti; nell'un caso c c benevolenza materiale, c'è possesso reciproco de corpi; nell'altro c'è benevolenza d'animo, e reciproco possesso dell'anima. Onde i conchiude: u che non solo non è necessai.m, che noi debbiamo tòr per moglie » l'amata donna; anzi è cosa convenevole che non si tolga; conciosiache ad altro » fine et da miglior legge imposto ici sia l'amore, che non si ordinarono le nostre » nozze ». E poi ridicola la gelosia tra sposi come sarebbe ridicolo che 1' uno fosse geloso dell'affetto dell'altro per i figlioli e per i parenti.
Ciò stampava il Ficcolomini nel 1542 a trentadue anni; ma 1 suo libro da tutti lodato per la molta dottrina e per il nitido scrivere, destò delle opposizioni nei più scrupolosi appunto per la dottrina dell'amore; e gli amici gli furono intorno perchè egli volesse correggere l'opera propria, come realmente fece nel 1548. La nuova redazione, intitolata semplicemente Insti.tut\,)ne morale, è in dodici 1< bri, cssendovenc aggiunto uno in principio che tratta della natura sociale dell'uomo, e un altro in fine che ampiamente discorre de'rapporti fra padrone c famigli. Ma le modificazioni più importanti sono nel libro X (già IX), nel quale dopo aver esposto la teoria dell'amore platonico, u desiderio in bellezza », soggiunge un capitolo di scuse per aver dato una tale dottrina. Questa specie di amore, dice egli, è pur esso ur.o degl elementi unitivi tra moglie e marito ; e se tra gli amanti v'è chi ne abusa e trapassa a desiderar altra cosa che la bellezza, io, dando
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