27G
capitolo xii.
atra villa (il Muzio?), il Bulgarini sancsc, Francesco Patrizi ed altri; mentre la difesa della Divina Commedia fu validamente assunta da Iacopo Mazzon cese-nate, con un Discorso edito nel 1573, nel quale per giustuioare il suo poeta cgl> dava una compiuta teorica della poesia.
Anche la lirica troṿ in questa età i suoi teorici particolari; e il Petrarca, che della lirica nostra è giudicato maestro, ebbe, oltre che molteplici imitato:^, parecchi interpreti e accurati editori.
Dal 1470 al 1525 s ebbero ben sessantotto edizioni del canzoniere petrarchesco; e dal 1525 alla fino del secolo non. meno di centotrcntaciuquc, mentre dal 1(300 al 1711 se ne contano solo diciassette (1).
E come abbondarono le edizioni, abbondarono anche i commenti, alcuni dei quali hanno ancora il loro pregio. Comincị il devot'ssimo e minutissimo Yel-lutcllo, il comento del quale ebbe nel secolo ben ventisette edizioni; e tennero dietro quelli di B. Daniello, di Fausto da Longiano, di Silvano da Vcnafro, e quello del Gesualdo (1533) che nel 1583 era alla nona edizione. Uno acutisi mo ne scri-vea poi il Castclvctro verso il 1545 (2), edito solo nel 1582 (3).
Ma come ai poeti petrarcheschi s'erano opposti e contrappost i bermeschi, coś agli ammiratori cicchi del Petrarca s opposero alcuni ĺberi ci tici di questa età; e Nicoḷ Franco nel dialogo II Petrarchista (1539) saporitamente si rise in ispecie del Vellutello, fingendo un suo viaggio ad Avignone ed a Yalchiusa in cerca di notizie c di reliquie petrarchesche, e facendo che un ospite avignonese gli mostri u un pajo di forficotte da 1' unghie de' piedi .... e molti frammenti d'un orinale (4) » ; e insieme un codice autografo con varianti preziose. Coś, invece del verso
Io ho pregato amore e nel riprego,
là stava scritto
Io n'ho incacato amore e glien' incaco ; e la celebre canzone
D́ pensiero in pensier, di monte in monte, cominciava invece:
Di bordello in bordel, di chiasso in chiasso
Mi guida amor ecc.
́́ forse per commuovere a compassione M. Laura, mostrandole che per non poter >́ sfogar seco le sue fiamme, era costretto d: rimediarsi per li bordelli, non senza ́́ pregiudicio del decoro poetico, ne senza pericolo d'infranciosare per quella Fran-́́ eia (5) ́́.
Girolamo Mu^o poi liberamente e con acume non poco notava non solo molt errori nei testi a stampa del canzoi ere; ma al testo stesso del Petrarca faceva osservazioni critiche assennate (G).
(1) Carducci, Rime di F. Petrarca sopra argomenti storici e morali; Livorno, 1876. Prefazione
(2) L. Muratori, Vita di L. Casteivetro, premessa alle Opere varie critiche.
(3) Carducci, ib.
(4) Li due petrarchisti, dialoghi di N. Franco et di E. Giovannino Venezia. 1623, pag. 32.
(5) Op. cit., pag. 41.
(6) Kelle Battaglie.