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Storia della Letteratura Italiana
Il Seicento
Bernardo Morsolin
Francesco Vallecchi Milano, 1880, pagine 170

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a cura di Federico Adamoli

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   CAriToLo PKIA.
   comunicare agli altri ogni osservazione, ogni scoperta. Scopo degli studi era la natura. L Accademia aveva ad impresa la lince, creduta di vista acutissima, col motto « sagacius isti. » I soci doveano portarla, ne'primordi, sul petto, sospesa a una collana; più tardi al dito, incisa in uno smeraldo, incastonato in un anello \ oleasi ricordare per essa, clic nello studio della natura doveasi « procurare, come avverte lo Stellati, di penetrare l'interno delle cose per conoscerne le cause 3 le operazioni interne, » a somiglianza della lince, clic vede con l'occhio suo a non solo quello clic e di fuori, ma anche ciò clic dentro si asconde ».
   Contrastata per oltre un lustro da chi vedeva, o almeno sospettava ne' fon-
   •rSnn frU'antl *lllt0ri doll'arti diaboliche, l'Accademia risorgeva raffermata il 100J. Ira soci incominciarono a spiccare da quel momento i nomi de' più celebri naturalisti, primi de' quali il Porta, il Colonna, il Cesarmi, e superiore di gran lunga ad ogni altro il Galilei. I Lincei non ebbero da principio sede propria: si raccoglievano quando nel palazzo Cesi, e quando altrove. Coltivate di preferenza erano le scienze matematiche c le naturali: un posto affatto secondario vi tenevano invece le letterarie. I Lincei « sapevano, dice il Caruti, quel clic volevano. Oltre al propagamento del sapere, intendevano con forze unite a fondar le dottrine naturali sopra le osservazioni di ciò che ò, non sopra l'autorità di Aristotele e della sua scuola. Il metodo del grande Fiorentino era la divisa e lo strumento della Società ». A riuscir viemeglio nell'intento, i Lincei attesero alla pubblicazione delle opere dei soci, a spese del Cesi. In que' libri stanno 1 monumenti dell'operosità dell' Accademia; stanno le prove de' rivolgimenti scientifici, ch'essa assicura, e i cui effetti durano ancora, e it fanno ragione perchè in Roma il nome de' Lincei abbia avuto sempre culto affettuoso c perchè la rimanente Italia, clic tutta quanta era rappresentata nella loro prima istituzione, abbia voluto con pari ossequio conservarlo ».
   Congenere negl'intendimenti a quella de'Lincei fu l'Accademia del Cimento. Ebbe soltanto di particolare, clic alle osservazioni accompagnò gli esperimenti. La sua vita non toccò i quattro lustri. Istituita in privato nel 1051 da' dotti discepoli di Galileo con l'intendimento di proseguirne la scnola, fu inaugurata solennemente il 1657 per disciogliersi in capo a dieci anni. Ebbe a socio e protettore il Granduca Ferdinando II, chc, cultore ingegnoso e appassionato degli studi sperimentali, l'arricchì di parecchi strumenti di sua particolare invenzione. Ma il mecenate più splendido fu Leopoldo de'Medici. Devesi a lui se l'Accademia ebbe statuto proprio. Infaticato quanto il fratello, dischiuse ad essa le stanze del suo palazzo e le porse modo di dar mano e proseguir gli esperimenti. Dalla sua promozione al Cardinalato ne derivò anzi lo scioglimento. Privi dell'opera e della protezione di lui, trasferitosi a Roma e distratto da altre cure, ì soci furono necessitati a cercarsi altrove la maniera di continuar negli studi. La breve vita ndi appena sedici anni non tolse però all'Accademia di lasciare di se le traccie più luminose. Gli esperimenti sulla luce, sul caldo, sul freddo, sulla pressione dell'aria, la natura del ghiaccio, la gravità universale de' corpi, la compressione dell'acqua, le proprietà della calamita, dell'ambra, e d'altre materie elettriche, segnarono i primi passi, da'quali prese il cammino il successivo progresso della scienza. I u Saggi Naturali, » compilati dagli Accademici, pubblicati due volte nel secolo XVII e tradotti in latino, si consultano ancora con viva soddisfazione e profitto. Sta raccolto in essi il frutto intero degli esperimenti non solo degli Italiani, ma degli stranieri, co' quali i soci tenner, apposita corrispondenza dimettere. Incominciata nel 1651, l'Accademia del Cimento precedette le celebri di Vienna, di Parigi e di Londra, istituite ad assai breve distanza di tempo.
   Delle molte che si proposero il cuko e l'incremento degli studi letterari, vuoisi ricordare, più per il grido a cui salì, c'.ie per i vantaggi recati all' arte' 1 Accademia dell'Arcadia. I suoi principi risalgono alquanto più in su della isti-