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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   scita lunga 25 chilometri per l'interposizione degli alti gioghi che si coprivano l'un l'altro; fu quindi mestieri stabilirsi nel punto centrale, vale a dire sulla cima del Gran Vallone; e di là, trasferendosi col teodolite di vetta in vetta e tracciando al sud ed al nord i varii punti del piano verticale regolatore, si pervenne ad in-dividuare i luoghi dei due osservatorii, da ciascuno dei quali, traguardando il culmine del Gran Vallone e l'imbocco della galleria, gi fece in questa penetrare la visuale che segnava l'asse del traforo e ne guidava l'avanzamento. Partendo in seguito da basi trigonometriche già individuate su quelle cimo dallo stato maggiore, si potè con operazioni opportune dedurre la lunghezza precisa fra i due .imbocchi, che riuscì di metri 12,220, e con reiterate livellazioni si pose in sodo l'elevazione di metri 132,56 dell'imbocco sud sull'imbocco nord, e si fissò in modo definitivo la pendenza di 0,50 per mille per la tratta merdionale, e di 22,20 per mille per la settentrionale, ambedue ascendenti verso il centro del sotterraneo per dar sfogo alle acque che eventualmenle si sarebbero potute incontrare. Questo centro è alto metri 1338,45 sul livello del mare e sottosta alla vetta sovrincumbente del Gran Vallone per metri 1611,31. La perfezione degli strumenti geodetici è stata dimostrata dall'esattezza con cui le due parti della galleria combinano. Non vi fu la più lieve differenza di livello; ed i calcoli dell'avanzamento del Uafoio furono così precisi che .non si ebbe che un divario di circa dodici ore, divario proveniente principalmente da leggiera diversità di misurazione.
   Vediamo ora in succinto il meccanismo del perforamento. •
   A Bardonnéche furono stabiliti compressori che agivano tanto congiuntamente come isolati. L'aria coni-