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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cevere i prolungamenti dei tubi che conducono aria compressa, acqua e gas illuminante. Quivi si accoglie tutto il materiale di perforazione con tutto ciò che può occorrere per ogni muta od attacco. Due robuste porte, che si trasportano innanzi a misura che progredisce l'avanzamento, offrono, chiuso, un valido riparo contro i sassi lanciati dallo scoppio delle mine. L'affusto si presenta all'attacco con nove perforatori che fanno in media ottanta fori della profondità da 70 ad 80 centimetri. Appresso, l'affusto si ritira dietro il riparo delle porte, ed i minatori procedono al caricamento ed allo sparo delle- mine; subentrano ad essi gli sgomberatoti i quali asportano con carri il detrito fuori del cantiere di avanzata, ivi lasciandolo a chi ò incaricato del trasporto ulteriore e così si proseguisce finché sia sgombrato tutto il pietrame. Con ciò finisce il periodo di un attacco o di una muta, cambiandosi il personale che ha finito per quel giorno il suo còmpito. Un attacco o muta dura in media ore 13, 40 delle quali 7, 38 nella perforazione, 3,129 nella carica e nello sparo delle mine e 2, 33 nello sgombro dei materiali. Frattanto nei tratti che precedono la galleria di avanzamento si lavora al taglio ulteriore della roccia coi metodi ordinari e la si riveste, ove occorre, di spalature e di vòlte. I lavori sono sempre illuminati col gas e frequenti getti d'aria jompressa purificano l'ambiente viziato.
   ìjo. natura della roccia traforata ò caleare-scliistosa-cristallina a strati irregolari ed eterogenei. La galleria era già molto avanzata quando s'incontrò un forte banco di quarzite, sul quale gli scalpelli ordinari rom-pevansi come vetro sul diamante. Fu interrogata la scienza per sapere quale sarebbe l'estensione della durissima raccia; e la scienza, per bocca del geologo