Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      Caitoi. — Coltivazioni di gbantuboo.
      Il Benadir.
      Condizioni geografiche.
      Denominazione e limiti.—La legge 5 aprile 1908 sull'ordinamento della Somalia Italiana stabilisce all'art. 1° che u Le regioni dell'Africa Orientale soggette alla sovranità dell'Italia, poste fra il Sultanato di Obbia ed il fiume Giuba e tra l'Oceano Indiano, l'Etiopia e la Somalia Inglese sono unite sotto un' unica animili.strazione col nome di Somalia Italiana. „
      È quindi ormai questa la denominazione ufficiale della nostra colonia dell'Africa Orientale, cui l'uso comune ha conservato il nome di Benadir, che in realtà comprende una parte soltanto della Somalia meridionale e più precisamennte quel tratto di costa dove sono sparsi i vari scali (Benadir è il plurale della parola araba bende»- che significa porto) sui quali l'accordo anglo-germanico del 1886 riconosceva con un breve raggio d'estensione all'interno la sovranità del Sultano di Zanzibar.
      E poiché tanto la protezione assunta del tratti di costa intermedi alle stazioni soggette al Sultano di Zanzibar (17 novembre 1889) quanto l'occupazione d'Itala(16 marzo 1891) e la concessione in affitto delle stazioni di Uorsceich, Mogadisoio, Merca e Brava per parte del Sultano di Zanzibar (12 agosto 1892) limitavano la nostra azione effettiva a quella costa estendendola per un breve raggio soltanto all'interno, la colonia italiana che cosi veniva a formarsi prese il nome di Benadir conservandolo poi anche nei documenti ufficiali sino alla legge dell'aprile 1908 che fissa l'assetto politico dei nostri protettorati e possedimenti dell'Africa Orientale.
      E cioè 1 protettorati del sultanato di Obbia, del territorio del Nogal e del Sultanato dei Migiurtini costituiscono la Somalia Settentrionale la cui amministrazione è affidata al Governo della Somalia italiana.
      Questa comprende, come abbiamo veduto, le regioni che costituiscono la Somalia Meridionale - della quale ci proponiamo ditracciare In poche linee fondamentali un rapido quadro — e cioè la costa del Benadir ed i territori all'interno compresi da una parte nella nostra sfera d'influenza dagli accordi anglo-britannici del 24 marzo 1891 e del 6 maggio 18'J4, delimitati dall'altra dall'accordo anglo-etiopico 4 giugno 1S97 e dall'accordo italo-etiopico del 16 maggio 1908.
      Le esplorazioni. — La Somalia è ancora oggi una delle regioni meno conosciute dell'Africa, ed a costituire questo suo stato d'inferiorità di fronte alle altre parti del continente nero, hanno contrihn to. oltre alla natura più fiera delle tribù indigene, ostili più che altrove a qualsiasi tentativo di penetrazione dell'elemento europeo, anche gli obbiettivi stessi che determi iarono nel loro insieme le esplorazioni africane del secblo scorso.
      Infatti obbiettivo fondamentale era la soluzione del problema del Nilo le cui sorgenti si cercava di raggiungere risalendo il fiume o comunque arrivandovi dal nord.
      Fondata nel 1846 dal missionario Erapf la stazione di Babai M' pia presso Mombasa la costa orientale si presentò come via di penetrazione più rapida e più facile.
      A rendere più numerosi gli itinerari che solcavano i tenitori del Sultanato di Zanzibar si aggiunsero le esplorazioni determinate dalla scoperta dei grandi laghi equatoriali ; così che tutta la cuspide orientale che costituisce la Somalia rimaneva tagliata fuori da questo insieme di esplorazioni che resero possibile una sufficiente conoscenza delle regioni attraversate.
      Le esplorazioni che hanno preceduto nella Somalia l'opera dell' Italia si possono riassumere in due gruppi a seconda che si limitarono alla costa o si spinsero all'interno pure essendo giuute soltanto a breve distanza dalla costa.
      Questa fu rilevata dalla marina da guerra dei principali stati; l'Inghilterra ne Iniziò la ricognizione sin dal 1822 con la campagna dell'Owen, la Francia vi apparve col Buone-


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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