Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      traverso l'Ogaden, verso l'Oceano Indiano dirigendosi ad Imi dove raccoglie quasi tutti gli affluenti ohe formano il suo bacino superiore e giunge a Scidle; di qui comincia il basso corso dello Scebeli, il più impor'ante poiché penetra nell' hinterland del Benadir che attraversa per un percorso di oltre 450 chilometri, scorrendo parallelo alla costa con un considerevole volume di acqua che nella regione dei Toni, dopo un percorso di oltre 1500 chilometri va a perdersi nelle paludi conosciute col nome di Balli, senza che si sappia se queste acque vanno per vie sotte-ranee a scaricarsi nel Giuba.
      Abbiamo già visto quale parte notevole abbia rappresentato questo fiume nella esplorazione quasi esclusivamente dovuta ad italiani: ma le notizie che se ne hanno sono ancora vaghe ed incomplete.
      Dalle osservazioni compiute dai nostri residenti pare assodata la sua navigabilità al-
      que la falda acquifera sotterrànea e frequenti quindi in tutta la regione, come alla costa, Je sorgenti e 1 pozzi d'acqua potabile.
      Oltre che dalla permanente umidità e permeabilità del sottosuolo a poca profondità d«lla superficie, la produttività agricola del Benadir è assicurata dalle pioggie equatoriali periodiche ed abbondanti senza presentare l'eccesso delle altre colonie finitime dell'Africa Orientale; presentando invece il notevole vantaggio di non coincidere, ma di precedere nella bassa pianura il periodo di piena nel quale il Giuba e l'Uebi-Scebeli ricevono il massimo contributo delle pioggie dell'Altipiano Etiopico.
      Clima. — Queste condizioni di fatto costituiscono la mitezza e la superiorità del clima del Benadir di fronte a quello delle altre regioni dell'Africa Orientale: la sua salubrità è tale da essere considerato dagli Arabi come una stazione sanitaria. A man-
      Il Giuba all'altezza di Gelib.
      meno nel corso inferiore. È certo che le sue acque, di un volume sempre superiore ai bisogni, possono essere utilizzate per la irrigazione delle sconfinate distese che attraversa, poiché le derivazioni sono rese facili dal fatto che quasi sempre il p'elo d'acqua è a livello delle sponde.
      È in queste rive che si addensa la popolazione agricola del Benadir.
      Nelie terre dei Gheledi ed in quelle dei Bimal le coltivazioni sono oltremodo rigogliose; una rete di canali scavati dagli indigeni rende irrigati i campi che il fiume naturalmente feconda allagandoli due volte all'anno e producendoue la ricchezza.
      Nei tempi passati le terre dei Tuui erano pure fecondate da un altro fiume, l'Uebi Gofca che costituiva forse più che un'opera artificiale un ramo naturale o l'antico letto dello Scebeli, e che i Bimal ostruirono alla sua presa alimentatrice a Caitoi disseccandolo e determinando cosi il suo nome odierno che significa fiume asciutto.
      Questi due grandi percorsi perenni d'acqua influiscono pure sullo stato igrometrico del sottosuolo rendendo abbondante dovun-
      tenere mite la temperatura malgrado la bassissima latitudine, contribuisce più di tatto il soffiare quasi costante dei monsoni dominanti che determinano una aerazione perenne ed una umidità atmosferica notevole, pure essendo minore che a Zanzibar e nelle colonie finitime inglesi e tedesche.
      L'influenza dei monsoni è sentita con intensità diversa alla costa ed all' interno e ciò contribuisce a determinare la differenza notevole che si riscontra fra il clima della zona costiera e quello della zona fluviale.
      Alla costa la temperatura è quasi costantemente compresa fra un minimo di 24 e un massimo di 32 centigradi, scendendo di pochi gradi nel corso della notte: raggiunge invece nell'interno una temperatura tanto più alta quanto è minore l'influenza dei monsoni, cosi da un massimo di 35° si sale a Lugh talvolta sino a 40°, scendendo nel corso delle notte ad un minimo anche di 18®.
      Le malattie che si riscontrano alla costa, anzi che a quelle del clima tropicale, ad eo-cezioue di rare manifestazioni di malattie locali (piaghe da pulce penetrante, ulceri tropicali, lebbra, lichene;, sono piuttostol'Emulsioni di Olio Sasso è preferibile a tutte le emulsioni di olio di merluzzo.


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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