Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      cavo dura t» il periodo di costa chiusa: così pure lentissime erano le comunicazioni di Mogadiscio con le varie residenze, senza calcolare che potevano da un momento all'altro essere interrotle da tribù ostili, occupanti i territori intermedi.
      La questione veniva felicemente risolta con la proposta fatta dal ministro Tittoni, efficacemente coadiuvato dal ministro Mirabel-lo, di procederò all'impianto di un servizio radiotelegratico governativo al Benadir, di caratteie prevalentemente militare, con personale della IL Marina, e con un materiale perfezionato, costruito negli opifici militari, realizzando così una sensibile economia nelle spese.
      Secondo il progetto primitivo la rete radiotelegrafica del Benadir doveva essere costituita da 7 stazioni delle quali una di grande potenza in Eritrea, intermedia per mettere in comunicazione la stazione di Mogadiscio — pure stabilita di grande potenza — con quella da impiantarsi a Coltano (Pisa) in Italia. Le altre sarebbero state: una di media potenza a Lngh e quattro di piccola potenza a Giumbo, Brava, Itala e Merra.
      mente mutate le condizioni del Benadir, è dovuta alla attività instancabile del tenente di vascello Bernardo Mlcchiardi, cui 11 mandato era stato affidato e che lo condusse in modo splendido a compimento in poco più di un anno, affrontando ostacoli di ogni sorta, noncurante della sua stessa salute.
      Nel corso di esecuzione il primitivo progetto fu modificato in quanto apparve sufficiente a Lugh una stazione di piccola portata, necessario Invece aumentare la portata delle stazioni di Giumbo e Brava che furono costruite di media portata, aggiungendo la stazione di Bardera pure di media portata. Cosi pure I buoni risultati ottenuti mostrano la necessità di estendere l'attuale rete, aggiungendo una stsizione di media portata ad Ubbia e cinque di piccola portata a Margherita (Goscia), Mereg, Barlre, Afgol, Bolad.
      A questo scopo, tenute presenti le maggiori spese sia per il materiale, che per il personale, una apposita legge ha accordato alla Marena una somma di 433,000 lire per l'impianto delle nuove stazioni, ed ha portato da 110,000 a 300,000 lire la spesa annua per l'esercizio della rete.
      Il Sultano di Bulo Mebjsktoi al campo dìo, Uoveknatoiìe.
      In base a questo progetto, il Parlamento con la legge 14 luglio 1907 n. 505, accordava al Ministero delia Marina una somma di 600 mila lire, per provvedere all'impianto delle stazioni radiotelegrafiche nel Benadir e nell'Eritrea, ed una somma annua di 110,000 lire per il loro esercizio.
      Nel dicembre 1907 la K. nave Volta, imbarcato a Spezia il materiale radiotelegrafico ed il personaie destinato all'impianto delle stazioni, partiva per il Benadir, ed alla fine del marzo 1909 il Governo della Colonia annunciava che con l'impianto della stazione di Itala la rete radiotelegrafica del Benadir era compiuta, e le stazioni di Giumbo, Bardera (aggiunta al progetto primitivo), Merca, Mogadiscio, Itala e Lugh, erano in grado di comunicare in poche ore l'ima con l'altra. Kd anche erano assicurate le comunicazioni con le nuove residenze di Afgoi e Barire, essendo apparso oppprtuno conservare colà le stazioni da campo impiantate per le operazioni militari dell'occupazione dell'Uebi-Scebeli.
      La rapidità di questo impianto che rappresenta l'opera più moderna ed efficace delle colonie europee in Africa ed ha radicai-
      Certo però che questa attività sviluppata dall'Italia non ha potuto rendere perfetto il servizio, poiché le comunicazioni con la madre patria sono ostacolate dalla mancanza di una stazione radiotelegrafica inglese a Lamu dove mette capo il cavo telegrafico sottomarino per Aden; questa mancanza non potrà essere compensata che dall'impianto già alacremente avviato delle due stazioni ultrapotenti di Mogadiscio e di Massaua, che renderanno rapida e diretta la trasmissione delle notizie fra l'Italia e le sue Colonie.
      Sviluppo delie comunicazioni marittime. — Assicurata la trasmissione delle notizie, appare della massima urgenza per lo sviluppo di una colonia d'oltre mare, organizzarne le comunicazioni marittime con la madre patria.
      Era sentita ormai da tempo la necessità di provvedere ad nn servizio diretto nazionale fra l'Italia ed il Benadir, e sino ad ora il Governo aveva provveduto ai servizi marittimi della colonia, mettendone in comunicazione i porti con Aden dove facevano scalo i piroscafi della Navigazione Generale e fanno scalo ora quelli delia Società Nazionale per I servizi marittimi.


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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