Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
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battaglio e adattando la merce al gusto degli La scarsità delle cifre che abbiamo rilevataindigeni, 11011 sarebbe difficile la conquista tinto per il cotone quanto por i buoi, due
del mercato, che rappresenterebbe mio sbocco industrie che rappresentano l'avvenire e su-
ainpiamente remunerativo per le industrie ninno senza dubbio i principali redditi deltessili nazionali sempre più fiorenti. commercio d'esportazione del Benadir, la-
Le maggiori cifre dopo le cotonate sono sciano comprendere quale vasto campo didate dai seguenti articoli: Caffé (Talleri M. sviluppo esso schiuda ai traffici. E se si pensa
T. 107,6-10.87); Petrolio (T. M. T. 37,6S0,30); che ridata con l'occupazione del fiume laltiso (T. M. T. 56,303,13); Tabacco (Talleri M. T. 71,350,03); Zucchero (T. M. T. llt,D82,60).
In questo movimento l'Italia non figura cIir per un decimo appena e cioè per T. M. T. 91,308.80 importaudo più di tutto generi alimentari per un valore di Talleri 34,797 e vini per un valore di Talleri 25,909,90.
Nel commercio di esportazione al quale l'Italia non prende parte affatto, il primo posto è tenuto daile peili che complessivamente rappresentano circa la metà del movimento figurando per Talleri M. T. 310,321,50 dei quali 183,S94 20 per le sole pelli secche di bue.
Affluiscono agli scali del Benadir da tuiti i paesi dell'interno, vengono imbarcate allo stato greggio per Aden e di là sono poi Inviate a Salonicco, a Trieste, a Marsiglia c nell'America del Nord. Buoi vivi se ne sono esportati 1959 per un valore di T. 39,462.
Le cifre più rilevanti dopo le pelli sono date dal burro indigeno che nell'esercizio in esame, fu esportato per un valore di Talleri 100,621.11 e dai cereali (dura e grano turco) esportati per Ta Ieri 81.838,84.
Il cotone — la cui coltivazione si presenta, come abbiamo vi^to, fra le più promettenti per l'avvenire del Benadir — non rappresenta che una cif>a minima del traffici figurandovi per un valore di Talleri 2,054,10.
Comm. Gìac. Agnesa.
tranquillità della Colonia, si è avuto subito un aumento dei commerci di circa un milione di lire in confronto dell'esercizio precedente, è fondata la speranza che qnesto sviluppo sia rapido e progressivo.
La mancanza, sino ad oggi, di uiia linea diretta di navigazione, le speciali condizioni del mercato nazionale, la poca conoscenza del Benadir, spiegano la scarsa partecipazione dell'Italia alla valorizzazione della sua colonia.
Ma l'esuberanza giovanile, l'energia e la vitalità dell'attuale risveglio economico del paese,lasciano sperare che esso debba riflettersi anche nel campo coloniale e che questo periodo di attività che abbiamo riassunto, rappresenti il primo passo di una azione coloniale pratica, rapida, efficace.
Ammoniva Ferdinando Martini che raccoglie chi semina a tempo; lo ricordi lo Stato'consenteudo nella misura necessaria i mezzi finanziari; lo ricordi il paese recando fiducioso il concorso dì iniziative, di energie e di capitali: la valorizzazione del Benadir è possibile soltanto a questo patto.
15 agosto 1910.
Dott. Angiolo Mori Caplt. Commiss, nella K. Marina.
Maloble stjll'Uebi Scebeli.
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