Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
do cloridrico). So l'aggiunta di acido dà luogo ad una ctTcrvesccuza, cioè a sviluppo di bollicine gassose elio cscono con un rnmoie quasi di friggimento, vuol dire che il terreno contiene caio;.re. più o meno a seconda che l'effervescenza sarà più o meno considerevole per entità o per durata. Se l'aggiunta dell'acido non produce alcun fenomeno, il terreno è sprovvisto di calcare (carbonato di ^aioeì.
E facile distinguere una terra forte, cicè in cui piedomina l'argilla che rende la terra tenace, facile ad impastarsi e in tale stato da aderire fortemente agli strumenti, che si screpola d'estate, che ritiene molta acqua, ec., da una terra leggera che per la prevalenza dell'elemento sabbioso lascia passare facilmente l'acqua, si impasta difficilmente, non aderisce agli strumenti, ec.
La ma eria organ'ca si riconosce come materia nera proveniente da decomposizione di sos anze organiche; messa sul fuoco manda odore come di lana o corna che brucia, ec.
Stabiliti questi tre criteri, se ne ha abbastanza per sapere che in una terra cai-caie la somministrazione della calce come concime si limiterà a ben poca cosa o anche sarà nulla; che in una terra forte la provvista di sali potassici sarà limitata e in qualche caso si potrà anche farne a meno; che nelle terre ricche di sostanza organica la somministrazione d'azoto dovrà essere limitata. Volendosi avere criteri e dati più precisi, il dott. Faveri insegna questo sistema: si prende il campione di terra coir cura, 11011 soltanto alla superficie del campo, ma anche gin fino a 30 centim., dove arrivano le radici. e non in un solo punto, ma qua e là; e la si mescola bene per farne un mucchio omogeneo che rappresenti la media del campo. Fatto il miscuglio, se ne piglia un chilogrammo circa, togliendo ogni altro corpo estraneo fradici, ciottoli, ec.), lo si pone sopra una stufa e io si secca completamente: poi se ne piglia lina piccola porzione, si mette in un tubo chiuso, graduato, e vi si aggiunge poco acido cloridrico (muriatico) diluito; si a„-ita bene tutta la massa e la si lascia posciariposare per un certo tempo, non meno di un quarto d'ora, fin quando le particelle terrose siano tutte disposto in fondo. l,a silice, essendo la più pesante, sarà la prima a depositarsi e poi l'argilla. La calce è tenuta disciolta dall'acido cloridrico. Versandovi una soluzione di carbonato di sodio o di potassio, si otterrà la deposizione della calce, che prenderà il suo posto sopra l'argilla. Dopo ciò .si leggono sul tubo graduato i diversi numeri risultanti e che misurano gli strati della silice, dell'argilla e delia calce. Tosto che il tnbo sia diviso in 100 parti, e che di questa ne abbiano reciprocamente occupate:
la silice............24
l'argilla............13
la Calce............ 8
e totalmente. ... 45
col. semplicissimo calcolo delle proporzioni si arriva ad ottenere la proporzione centesimale dei tre componenti. Si viene cosi ad avere: se su 100 parti 24 sono di silice, quanie ne corrisponderanno a 45? Per cui si moltiplica 24 per 100 e si divide per 45, avendo 53,33, proporzione della silice. Con eguale conteggio si avrebbe nel nostro esempio, 28 88 di argilla e 17,77 di calce. E cosi si viene a conoscere se il proprio terreno è argilloso, o siliceo, o calcare.
Gasparin classifica 1 terreni così:
terreno sabbioso, terre leggere, terre fresche, quelle che hanno più di 70 per cento di sabbia, sia essa calcare o silicea;
terreno calcare, quello che ha più del 30 e meno del 70 per cento di sabbia: o più del 70 per cento di carbonato di calce;
terreni argillosi-calcari, terre marnose, terre forti-calcari, se si ha meno del 70 e più del 30 per cento di sabbia, e meno del 70 e più del 30 per cento di carbonato di calce;
terreni silicei forti, terreni argillosi, terreni argillo silicei, quelli che hanno meno di 70 per cento e più di 30 di sabbia e meno del 30 per cento di oarbonato di caloe.
Giovanni Makchesk.
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