Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
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Galvanoplastica ed industrie affini.01
I. - Generalità sull'Elettrolisi e le sue leggi.
Verso il principio del secolo scorso I due fisici inglesi Carlia'.e e Nicholson, studiando gli effetti chimici della corrente elettrica sulla dissociazione dell'acqua, costruirono quell'apparecchio che fu detto Voltametro in onore del nostro sommo elettricista. Esso, come è rappresentato nella fig. 1, si compone di un vaso di vetro fissato ad uno zoccolo di legno ed attraversato nel fondo da due sot-
fig. 1.
tilt lamine o re ofori di platino che possono venir collegati ai poli di una pila elettrica, o d'una batteria di pile. Si riempie il vaso di acqua, acidulata con acido solforico per aumentarne la conduttività elettrica, e si poggiano sui due reofori due campanelle di vetro capovolte e piene dello stesso liquido : al chiudersi del circuito elettrico si osserva che i due reofori si vanno ricoprendo di tante bollicine gassose che poi salgono nelle campanelle e si racco'gono alla sommità delle stesse. Dal rapporto dei volumi dei due gas raccolti e dall'anaci dei loro caratteri fisici si riconosce facilmente che quello raccolto nella campanella soprastante al reoforo positivo è ossigeno, e quello dell'altra campanella è idrogeno, e si deduce che l'acqua è scomposta dalla corrente elettrica nei snoi due elementi constitutivi, di cui l'ossigeno attratto dal polo positivo è appunto il componente elettro-negativo, e l'idrogeno attratto dal polo negativo qnello elettro-positivo.
Allargando gli esperimenti, si è constatato che gii effetti chimici di scomposizione della corrente elettrica non si verificano soltanto nell'acqua, ma in quasi tutti i corpi composti anche più saldi: in generale si osserva chefacendo attraversare dalla corrente un liquido composto e conduttore dell'elettricità, esso viene scomposto nei snoi elementi secondo una legge fissa e costante. Al fenomeno di scomposizione è stato dato il nome di Elettrolisi, al liquido scomposto quello di Elettrolito. Ai reofori che pescano nel liquido quello di Elettrodi, ed in particolare Catodo a qnello collegato col polo negativo della pila, ed Anodo all'altro: all'elemento chimico che si raccoglie al catodo è stato dato poi il nome di Catione, ed all'altro quello di Anione.
La corrente esercita sul composti binari la stessa azione che sull'acqua: gli ossidi metallici sono ridotti, l'ossigeno cioè si sviluppa al polo positivo ed 11 metallo si deposita a qnello negativo: gli ossiacidi, ossia gli acidi generati dall'unione dell'ossigeno cogli altri corpi elementari, sono scomposti come gli ossidi, cioè l'ossigeno va al polo positivo ed il radicale a quello negativo : gli idracidi, ossia gli acidi generati dall'unione dell'idrogeno con un radicale, sono pure scomposti, però il radicale va al polo positivo, mentre l'idrogeno si svolge a quello negativo: i sali aloidi (composti binari metallici, come i cloruri, bromuri, ioduri) si scompongono nello stesso modo; il metallo si deposita al polo negativo ed il cloro, il bromo, l'iodio si svolgono a quello positivo.
Nei composti ternari la scomposizione avviene secondo la legge seguente: Il metallo del sale si deposita all' elettrodo negativo, mentre il residuo alogeno, cioè la restante parte della sostanza, si depone a quello positivo. Per esempio nel solfato di rame S03 Cu O, ed in quello di potassa S03 EO, si ha:
S03 Cn O + H.O — SO, + Cu + HzO S03 KO + HjO = S04 + K + HjO
È da notarsi che i componenti non vengono liberati in seno alla massa liquida, ma soltanto a contatto degli elettrodi, dove possono avvenire delle reazioni secondarie che complicano il risultato finale dell'elettrolisi.
Per es. se nel voltametro ad acqua l'elettrodo positivo, invece che di platino, fosse formato di nn metallo ossidabile, non si raccoglierebbe più l'ossigeno, ma si troverebbe ossidato l'elettrodo stesso; cosi pure nell'elettrolisi di nn sale di soda o di potassa, i metalli, neli'atto di liberarsi all'elettrodo negativo, si ossidano a spese dell'acqua della soluzione e non si presentano sotto forma di sodio o potassio, ma sotto forma dei relativi ossidi soda o potassa.
(1) Vedi tra le opere più moderne: P. Contkr, Enciclopedia per le industrie galvanoplastiche, elettrochimiche e fotomeccaniche, Hoepli 1908: F. Wkkth, L'industria galvanica nella teoria e nella pratica, 2» Ed. Hoepli, 19C7; P. Laukkncin, La Galvanoplastie, son histoire, sesprocedcs. 5* Ed. 190;!;
(«alvanoplastik u. Galvanostegie), 0* Ediz. 1906; J. Wkiss, li v. The Electro-Plating a. Electro-Refining of Metals, 1902.
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