Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      I principali tipi dì ascensori sono -Ita-: gli ascensori idraulici o gli ascensori a galleggiante.
      Negli ascensori idraulici i cassoni o bacini sono sempre due, sorrotti ciascuno dallo stantuffo di una pressa idraulica; e mentre l'uno sale, l'altro scende.
      Negli ascensori a galleggiante, il cassoni' o i cassoni destinati a contenere i battelli sono sostenuti da galleggianti. La fig. 3, por esempio, mostra l'ascensore di Henrichenburg sul canale Dortmund-Ems.
      I piani inclinati son vie inclinate, sulle quali i battelli si possono trasferire dall'una all'altra livelletta sia facendoli strisciare o scivolare su un impiantito sdrucciolevole, sia portandoli su carri mossi da funicolari o da apposite locomotive.
      Per poter bene giudicare se siano preferibili le conche oppure gli ascensori o i piani inclinati bisogna considerare ogni singolo caso sotto i seguenti diversi punti di vista: maggiore altezza o dislivello superabile, durata della manovra, consumo d'acqua, sicurezza d'esercizio, spese d'impianto, manutenzione ed esercizio.
      Con le conche ordinarie, mentre già si va fino al salto di 10 m. (come nella conca a pozzo sul canale di S. Dionigi), sembra difficile di poter sorpassare l'altezza di 20 m.
      Gli ascensori idraulici sono già applicati ad altezze di 14-17 metri come a Fontinettes e alla Louvière, e quelli a galleggianti sembra che con alcune modificazioni si potranno anche spingere fino a 25 metri, e taluno sostiene anche fino a 40 metri.
      I piani inclinati con esercizio funicolare sono adoperati già fino a 30 m.; mentre con trazione a locomotive possono andare a qualunque altezza.
      Così pure si può andare fino a qualunque altezza con le scale di conche, ossia con le conche accollate.
      Perciò nei riguardi del maggior dislivello raggiungibile meritano la preferenza le scale di conche e i piani inclinati.
      Ma la potenzialità di una via acquea dipende assai anche dalla durata dellamanovra occorrente per il passaggio del battello, e sotto questo punto di vista gli ascensori e i piani inclinati sono notevolmente superiori alle conche; come pure lo sono anche riguardo alla quantità d'acqua che si consuma per il passaggio di ciascun battello da un livello all'altro.
      Invece le conche sono preferibili agli ascensori e ai piani inclinati non solo per la sicurezza del servizio, ma anche per le speso di impianto, come pure per quelle di manutenzione e di esercizio.
      È certo che anche a voler per ora contenere le opero nei limiti della praticità e della convenienza, l'Italia ha un orizzonte vastissimo avanti a sè. E basterà che anche in ciò prenda lume ed esempio da quei paesi dove la navigazione interna è maggiormente in fiore.
      Non è affatto possibile nel breve spazio consentito a questo articolo di anche solo sommariamente accennare ciò che di più importante si è fatto all' estero.
      Basterà dire che tutti i paesi civili hanno in questi ultimi decennii spiegata la più viva emulazione per meglio isviluppare le vie navigabili.
      Il piccolo Belgio, al quale spetta anche la gloria di avere fondata l'Associazione permanente dei Congressi Internazionali di Navigazione, quantunque abbia già la fortuna di avere nel porto di Anversa forse il più importante porto dell'Europa continentale (25 milioni di tonnellate all'anno di traffico, secondo le ultime statistiche) e per il cui miglioramento tra lo Stato e la città di Anversa si calcola che nel 1925 arriveranno a spendere in un trentennio l'ingente somma di oltre 550 milioni, non ha badato a sacrifizi per migliorare gli altri suoi porti di Ostenda e di Zeebrugge.
      Mentre poi ha pure aperto i canali marittimi di Bruxelles e di Gand (Ter-neuzen), non ha trascurato i suoi canali interni, migliorando il canale di Charleroi e profondendo milioni per aprire quel Canale del Centro, dove per superare il dislivello di 66 m. circa furono costruiti quattro ascensori di cuiLIQUORE
      TONICO DIGESTIVO DITTA ALBERTI BENEVENTOSTREGA


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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