Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
menti di due o tre locali, che possono anche in caso adattarsi a due e quattro locali.
Ciascun appartamento ha entrata separata sul pianerottolo di scala, possiede una latrina con antilatrina, nella quale si trova istallato anche il lavandino od acquaio.
Tanto la latrina quanto il lavandino sono forniti di acqua potabile in pressione; le cucine hanno camino con for-nelletto sotto lo stesso; le camere da letto non hanno camino, ma in esse sono stabilite le canne per l'attacco delle ordinarie stufe da riscaldamento di proprietà degli inquilini.
Ciascun appartamento ha diritto ad un solaio nel sottotetto, e ad una cantina nel sotterraneo, l'uno e l'altra illuminati ed arieggiati direttamente dall'esternoNella gabbia della scala havvi la canna per l'immondezzaio comune, con aperture ad ogni piano e colla camera di raccolta nel sotterraneo.
La gabbia stessa è completamente aperta dalle due parti, ed i ripiani di scala si estendono appena fino agli usci dei quattro appartamenti lasciando un passo d'aria e di luce, davanti alle aperture del gruppo di latrine ed acquai, che non ne ha direttamente sulle facciate.
Ciascun appartamento possiede il proprio balcone; al terreno l'entrata alla casa si effettua dalla gabbia di scala chiusa da cancellata e dalla stessa gabbia si passa al sotterraneo ed al cortile.
Un sistema di fognatura in grès raccoglie tutti i liquami, così bianco che nero, dei singoli afportamenti e li convoglia ad un pozzo da vuotarsi periodicamente ; eccettuati quei liquidi che, depurati dalle parti galleggianti, per uno sfioro arrivano ad una fossa di assorbimento dopo essere passati nei filtri a carbone e sabbia.
Le varianti più notevoli degli altri tipi di case operaie di Busto Arsizio sono i trasporti dell'acquaio dall'antilatrina alla cucina, per avere maggiore spazio e per lasciare l'antilatrina come ripostiglio; la divisione dei liquami nero e bianco con due sistemi di fognatura distinti e con due pozzi, uno nero a tenuta ed uno bianco perdente a mezzo di sfioro.
Le case popolari dell'Ente autonomo di Bologna, costruite fuori di Porta Lame sono a quattro piani sopra terra con sottoposta cantine. L'ima al-
l'altra adiacenti formano tutt'insieme esteriormente un sol corpo di fabbricato. Si sono tenute cosi separate e di poca grandezza ciascuna per impedire il troppo agglomerarsi di inquilini dentro una stessa porta.
La struttura è molto semplice sia in riguardo alle piante e sia per la decorazione esterna scevra da pretese architettoniche. I muri dei sotterranei hanno lo spessore di metri 0,45, i muri esterni e medii interni dei piani superiori sono grossi metri 0,30 sino al tetto e gli altri interni metri 0,15, oltre le tramezze formate con tavolati di quarto. Le vòlte delle cantine sono di una testa ed i soffitti dei diversi piani sono costruiti con legname di abete in travicelli di sezione di metri 0,13 X metri 0,18 e le tavole di metri 0,025. Attaccati sotto i travicelli sono i plafonds di arelle comuni. I pavimenti sono formati da una gettata di cimento. Le serrande sì delle porte come delle finestre sono di abete e di fattura semplice: in luogo delle griglie alle finestre si sono adottati gli antescuri.
Da un piano all'altro vi è una sola rampa di scala, onde si ottiene un lungo pianerottolo ad essa parallelo, il quale riesce molto comodo per dare accesso a quanti usci occorrono per i diversi ingressi agli appartamenti.
Ogni alloggio è provveduto del cesso e di un localetto anteriore, l'anticesso; all'altezza del soffitto del cesso è praticato un foro esalatore il quale comunica con un condotto montante che ha sfogo sopra il tetto.
I quartierini in massima sono composti di due ambienti, stanza e cucina, ed anche di tre o quattro, più i ba«si comodi. Però sono distribuiti in modo che volendo si possono togliere ed aggiungere qualche ambiente ai quartierini prestabiliti, e ciò mediante facili aperture e chiusure di usci nelle tramezze, essendo queste a tale scopo opportunamente disposte.
Ad ogni quartiere è assegnato «n locale sotterraneo ad uso di cantina o legnaia.
Esempi recentissimi di case operaie, tipo caserma, sono quelli dell'Ente autonomo di Torino.
II gruppo V in Corso Racconigi, comprende otto padiglioni a cinque piani fuori terra, separati da ampi cortili e comprendenti 840 camere. Si accede ai cortili e da questi alle varie scale da due ingressi carrai, custoditi ciascuno da un portinaio, e situati nei fabbricati
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