Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      L/ organizzazione e il funzionamento della Mutualità Scolastica.
      Non ò oramai più necessario insistere sulla utilità economica, morale, educativa della mutualità scolastica. Dal 1903, anno in cui A. Stoppoloni e X. Raffini introdussero ed attuarono la mutualità nelle scuole d'Ancona, l'idea di Jean Cavè ha fatto in Italia passi veramente giganteschi.
      Oggi le nostre statistiche parlano di 150,000 alunni iscritti alle mutue scolastiche, di 200,000 lire raccolte dai risparmi dei fanciulli; noi contiamo oramai 500 mutue o sezioni di mutualità e soprattutto abbiamo, da Roma a Torino, a Milano, a Venezia, a Bologna, a Firenze, ec., in tutte le grandi città, istituite le piccole mutue.
      E si badi bene, dal 1903 al 1906 l'idea ebbe una sosta: nel 1906 ebbe un'affermazione vigorosa a Milano ; si arrestò nuovamente; è solo dopo il 15 novembre 1908, col Congresso Xa-zionale di Piacenza, presieduto da Luigi Luzzatti e promosso da chi scrive queste brevi note, che la mutualità scolastica prende sviluppo e si diffonde ovunque mercè l'opera continua, insistente dell' Associazione Xazionale della Mutualità scolastica presieduta dal sottoscritto e della Mutualità milanese, diretta da Carlo Rugarli", al cui lato stanno i professori Mòr, Crotti e diversi altri.
      Non occorre dunque che io dimostri che la mutualità scolastica è idea buona, e, soprattutto, che non è sogno, ma è idea attuabilissima: i fatti parlano chiaro.
      Ma come attuare, come organizzare una mutua scolastica? Ecco una domanda alla quale anche oggi vale la spesa di rispondere.
      I lettori sanno: la mutualità scolastica chiede il versamento, da parte dei soci, di dieci centesimi settimanali.
      Di questi. 5 destina al mutuo soccorso, e quindi assicura un sussidio che varia da 40 a 50 centesimi al giorno in caso di malattia, ai suoi piccoli soci.
      Gli altri 5 centesimi sono destinati al fondo previdenza.
      Qui si affaccia il problema più grave: quale via seguire? Dobbiamo seguire il sistema anconitano, dicono gli uni, vale a dire creare altrettanti libretti individuali di risparmio per ogni alunno, in attesa di fare a 12 anni la iscrizionealla Cassa Nazionale di Previdenza; dobbiamo seguire il sistema milanese: affermano gli altri; vale a dire dobbiamo concorrere a formare un grande fondo comune inalienabile, il reddito del quale serva ad iscrivere a 20 anni i ragazzi alla Cassa di previdenza, e a pagarne la quota di iscrizione fino a 60 anni.
      Il nostro pensiero fu -sempre nettamente contrario all'uno e all'altrosistema.
      Noi dobbiamo, dicevamo, chiedere al Governo ima legge, che ammetta senz'altro la iscrizione, a partire dall'età di 6 anni, dei ragazzi delle scuole alla Cassa Nazionale di previdenza, come avviene in Francia e nel Belgio, e che premi, sussidi lo sforzo previdente dei fanciulli.
      Così la mutualità scolastica diverrà la base dell'organizzazione delle pensioni di vecchiaia, il u vivaio „ della mutualità e della previdenza.
      I vantaggi economici di una anticipazione della iscrizione alla Cassa Sono evidentissimi; li elenchiamo:
      1° periodo prolungato di capitalizzazione ;
      2° aumento del numero delle quote di concorso dello Stato per le classi operaie. Ritardando a 20 anni la iscrizione alla Cassa si perdono 14 annualità di concorsi non solo, si ritarda notevolmente la data del diritto al sussidio d'invalidità.
      Questo è dato per legge dopo 5 anni d'iscrizione alla Cassa: se iscrivete a 6 il socio avrete a 12 il riconoscimento del diritto alla pensione in caso di invalidità; se iscrivete a 20 non lo avrete che al principio del 26mo anno. Sono diversi anni perduti.
      La legge Raineri è ormai venuta, dando pienamente ragione a noi : quindi i 5 centesimi, destinati alla previdenza, dovranno andare versati alla Cassa ove verranno segnati su apposito libretto individuale, intestato al fanciullo che non perderà mai il diritto al capitale versato, anche se per qualche tempo interrompesse i versamenti.... Fatto notevole! il "fondo comune inalienabile „ rappresenta la speculazione dei diligenti, ma anche di quelli che possono sempre risparmiare.


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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