Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

Pagina (191/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      lungo rettangolo, si piegà, si cuce dai lati lasciando aperta la parte supcriore che si attacca ad una cerniera con piccoli buchi per passar l'ago, la quale si può comperare beli'e fotta dai negozianti di borsette. Come potete vedere dal nostro disegno, la figura e è invece di filo d'argento fatta all'uncinetto, il primo giro è a punto a catenella che si chiude in un cerchio, il secondo giro è da tre o quattro punti a catenella prendendo alternatamenteNel regno
      le maglie del primo giro e cosi di se* guito fino alla fine che si termina con una trina ; le rosette, uso Irlanda, sono fatte staccate e poi applicate separatamente. Terminata la borsa si chiude dalla parte dove si è cominciato il lavoro e si applicano i ciondolini di legno ricoperti di filo d'oro o d'argento. Generalmente queste borsette, che servono come i ridicules del tempo passato, si foderano con un pezzo di stoffa di seta del colore preferito.
      ella felicità.
      Iva casa elegante.
      Un appartement pent étre un clield'ceuvred'art et de compositiou cornine un tableau, une statne, une sonate, un livre, ni costume. Au mèmfl titfe qu'enxil documenterà les àges sur nos merites on sur nos erreurs.
      Paul Adam.
      Le " buone cose di pessimo gusto „, così care nella poesia ironica e pur sentimentale di Guido Gozzano, sono ormai bandite, anche dalle case più modeste, e con esse tutte le suppellettili che fino a non molto tempo fa, si accumulavano nelle abitazioni borghesi, seppure agiate, senza preoccupazione di anacronismi stilistici ; e, a codesto abitazioni indistintamente, davano im aspetto uniforme ed anonimo per la stessa disparità di oggetti per cui non si esitava ad avvicinare un pouf elastico dagli smaglianti cordoni di seta cremisi ad un seggiolone di noce intagliato, rinascimento, e ad appendere, dirimpetto al solito trofeo" d'armi polverose ed innocue, una mensoletta, sostenuta da un moretto veneziano stretto nel suo giustacuore rabescato d'oro — sulla quale, faceva bella mostra di sè, magari un vaso simili—giapponese.
      Oggi, se pure una creatura gentil© avesse la squisita fantasia di creare — secondo vuole l'ultima parola della moda — attorno alla propria bellezza, cornice delicata per una figuretta romantica, l'incanto di una stanza da letto 1830, non certo oserebbe affrontare il gusto che una ventina d'anni dopo — e per molto tempo ancora — accatastava sulle consolles e sul caminetto un po'tetro, le scatole senza confetti, i frutti di marmo, protetti dalle campane di vetro, un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve, glioggetti col monito salve, ricordo, le noci di cocco, Venezia ritratta a mosaici, gli acquerelli un po'scialbi, lo stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici e adornava il soffitto con il gran lampadario vetusto che pende in mezzo al salone e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto!
      Niente di tutto questo. La camera 1830 (una camera da letto o un gabinetto da toilette di preferenza, siccome detta l'intimità dello stile) avrebbe la grazia semplice e fresca di certe illustrazioni del nostro Brunelleschi. Nel candore del suo apparato dagli ingenui disegni: righette azzurre, fioretti rosei, susciterebbe al solo vederla, l'immagine di una fanciulla deliziosa o di una giovane donna ancora molto fanciulla.... L'unità presiederebbe a formare un'armonia perfetta di tinte e di linee, e queste, adorne della gentilezza un po'impacciata che ebbe l'Impero imbastardito e famigliarizzato verso la sua decadenza, si ripercuoterebbero quasi un leitmolif, dal letto al cassettone, dalle seggiole piccole ma comode, alla toilette, altare di quel santuario elegante che è la stanza di una donna bella, canterebbero, con ingenua dolcezza, nelle necessarie varianti, sempre lo stesso ritornello, e — fra le trine della tovaglietta molto ricca — il motivo raggiungerebbe con delle brevi decorazioni i coperchi d'argento cesellato delle scatole e dei flaconi, i lucenti cristalli tagliati, gli utensili di opaco avorio necessari al compimento del rito.
      Al muro appena qualche delicata miniatura, o forse, un pastello di intonazione chiara, pochissime fotografie e tutte raccolte sotto un unico largo cristallo.
      Questa unità che ho citato per il mobilio 1830 è il principio iniziale dell»


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

Pagina (191/440)






Irlanda Adam Guido Gozzano Venezia Brunelleschi Impero