Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      Che cosa è "
      Una tra le caratteristiche del giornalismo italiano contemporaneo è senza dubbio il risveglio meraviglioso che ha avuto fra noi il giornale illustrato. Pochi anni or sono mancavano quasi completamente in Italia quelle pubblicazioni di fine gusto artistico e di grande interesse per il pubblico colto, che già davano altrove così brillanti saggi, ed avevano larga fortuna.
      Tra i primi tentativi che dovevano condurre all' attuale fioritura si è subito segnalata fin dal suo primo nascere (sette anni or sono) una rivista che portava il nome magico, La Donna, e che un gruppo di capitalisti e di giornalisti italiani lanciava da Torino, destinandola a servire come lettura, diletto e guida a tutto il mondo femminile italiano.
      Prima che questa pubblicazione venisse a colmare (ripetiamo la frase ben nota) la convenzionale lacuna, il pubblico femminile italiano limitava la sua lettura ai soliti giornaletti di mode, e la classe elevata dava, per snobismo, la sua preferenza a qualcuna di quelle costose riviste straniere che erano riuscite a penetrare al di qua delle Alpi.
      Ma ben presto la Rivista Italiana ha potuto chiaramente spiegare verso quali mete, intendeva volgere la sua crescente attività, e giorno per giorno si è visto maturare uno di quei miracoli nuovi a cui il pubblico italiano è abituato a prestare poca fede.
      Senza rumore alcuno di sfacciata pubblicità, e sopratutto disdegnando il vecchio sistema della caccia spietata all'abbonato, La Donna, ha visto poco per volta orientarsi verso di lei le simpatie e le adesioni di un numero sempre crescente di lettrici, appartenenti specialmente a quella classe di Signore colte e di buon gusto che non solo comprendono, ma sanno applicare nella vita l'ideale equilibrio tra le doti intellettuali o le utilità pratiche.
      Avere la mente colta o aperta a ogni sfolgorare di nuove idealità, sapersi interessare dell' ultimo avvenimento letterario, o poter discutere sul-l'ultimo libro comparso, non può, nò deve voler dire rinunciare al buon gusto ed al fascino di un abito ben tagliato, nè dimenticarsi gli alti doveri dell'educazione dei figli, nè trascurare l'ordine e l'igiene della pro-
      La donna,, ?
      pria casa, o l'economia del proprio bilancio.
      Per molta gente questi sono termini opposti di un'assieme inconciliabile, mentre nella pra'ica la fortuna ed il successo di Donna, hanno dimostrato che a migliaia a migliaia si contano in Italia le signore o le signorine che dividono queste idealità, perchè esso sono appunto contente dell'indirizzo di questa rivista, a cui hanno dato il loro consenso.
      Sembra una cifra favolosa e poco credibile per il pubblico Italiano il dire che oggi, a sette anni di distanza dalla sua prima comparsa, Donna ha superato una tiratura di 30,000 copie quindicinali ed ha oltre 17,000 abbonate sparse in ogni piccolo e grande centro d'Italia e reclutate in ogni classe sociale, dalla modesta maestra di scuola alla grande signora aristocratica, dalla signorina uscita di collegio alla moglie del modesto impiegato, e che tutto questo grande fascio di adesioni femminili dà all'importante e geniale Rivista Torinese un primato assoluto incontestabile, non solo nel giornalismo italiano, ma come fonte e mezzo efficacie di propaganda, di educazione e di coltura muliebre.
      Ormai La Donna ha saputo delinearsi una fisonomia tutta sua propria, un indirizzo di fine eleganza, di superiore buon gusto e di geniale coltura, e nello sue pagine si alternano gli articoli più svariati su degli argomenti tutti che possono avere un qualche interesse per ogni signora o signorina intellettuale e di buon gusto, come per ogni famiglia italiana.
      Dal corriere quindicinale delle mode (che una tra le no-Are più valenti scrittrici, Lady Smart, redigo quindicinalmente, vivendo a Parigi, nei centri più informati del buon gusto e dello novità dell'abbigliamento) alle cronache letterarie, clie con particolare attenzione rivelano ed esaltano ogni affermazione femminile nel campo delle lettere, dalle pagine dedicate all'arte nelle sue svariate manifestazioni, ai resoconti più obbiettivi di tutta la larga e alta opera muliebre nel campo della beneficenza, vi è tutto un vasto mare che la vittoriosa rivista corre a vele spiegate con viaggi quindicinali, raccogliendo nelle sue vele capaci ogni


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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